SALUTE. AUTUNNO CALDO FA CRESCERE I POLLINI E CRESCONO LE ALLERGIE -2-

02:03 - 19/10/2022 


(DIRE) Bologna, 19 ott. - "Lo studio mostra uno scenario in cui la stagione critica per questo tipo di allergie, oltre a iniziare fino a 40 giorni prima in primavera, si prolunga anche di 19 giorni in più rispetto ad ora a fine estate o in autunno- analizza il presidente Siaaic- Se non ci decideremo a dare un taglio drastico alle emissioni di CO2, entro pochi decenni registreremo un aumento del 200% nella quantità totale di pollini rilasciata dalle piante". Dunque "è innegabile che i cambiamenti climatici stanno avendo effetti non solo sulla durata delle malattie allergiche da pollini ma anche sulla loro intensità, con un più abbondante carico pollinico e sintomi peggiori". La produzione di polline è infatti strettamente legata alla crescita delle piante e le massicce quantità di CO2 in atmosfera incoraggiano la fotosintesi. Le piante così crescono di più e rilasciano più polline e intanto le temperature più elevate allungano la finestra utile per la crescita delle piante, che hanno più tempo per liberare il polline e per riprodursi.

Gli allergologi raccomandano di rivolgersi sempre allo specialista prima di procedere con i farmaci. "Sia le terapie con gli antistaminici, efficaci per gli starnuti e il naso che cola, sia quelle con i cortisonici per via inalatoria contro le ostruzioni nasali, non presentano- precisa il presidente Siaaic- particolari controindicazioni. Ma è comunque fondamentale che a prescriverli sia il medico con cui valutare anche la possibilità di ricorrere all'immunoterapia allergene specifica".(SEGUE)


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