Scuola

Ai supplenti stesso stipendio dei docenti di ruolo: c’è la sentenza, ricorso anche per organico Covid

I supplenti hanno diritto a percepire lo stesso stipendio dei colleghi titolari di cattedra. Importante sentenza che stabilisce come la ‘Retribuzione professionale docenti’ sia un diritto anche dei supplenti. Lo ha stabilito il Tribunale di Crotone, con una sentenza a favore di un insegnante precario, dal 2016 al 2021, che aveva fatto ricorso, con l’Anief, contro l’amministrazione.

Ricorso accolto

Al docente precario era stato negato, come da prassi avviene con tutti i supplenti, la cosiddetta Rpd invece corrisposta ai colleghi di ruolo. Ma il docente precario ha visto accogliere il proprio ricorso: infatti secondo il giudice, il supplente breve (e in questa categoria rientrano anche coloro che fanno parte dell’organico Covid) ha diritto alla ‘Retribuzione professionale docenti’.

Per questo ha condannato, si legge nella sentenza, “il Ministero a corrispondere alla docente 2.269,92 euro”. Anief ricorda che ogni anno in Italia sono almeno 300mila i supplenti, nominati anche per pochi giorni o mesi, che subiscono questo trattamento illegittimo.

Diritto anche di chi appartiene all’organico Covid

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ne approfitta per rinnovare la sua battaglia in difesa dei docenti precari, e per sottolineare come “gli insegnanti non di ruolo non sono figli di un dio minore, con stipendi bloccati e pure ridotti, per colpa di chi governa e di chi li continua a discriminare. Noi non ci stiamo a questo modo di fare e continuiamo a difenderli in tutti i modi, perché la giustizia prevalga”.

Tutti coloro i quali ritengono di rientrare in questa fattispecie, e di aver dunque subito questo tipo di ingiustizia, possono ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal sindacato. Il tempismo in questo senso diventa fondamentale, dal momento che solo così si può scongiurare la prescrizione delle somme dovute. Possono fare ricorso tutti coloro i quali appartengono al personale docente e ATA che ha svolto supplenze temporanee. Possono partecipare al ricorso anche gli appartenenti al personale di ruolo che vuole recuperare le somme mai percepite per gli anni di precariato svolti con contratti di supplenza breve e temporanea. Possibile aderire, inoltre, anche allo specifico ricorso dedicato al “personale Covid” per rivendicare il diritto a RPD/CIA mensili non riconosciuti.