Mobilità docenti 2022: nulla di fatto per vincolo triennale. Da fine gennaio probabili le domande

da OrizzonteScuola

Di redazione

Ripresa la trattativa per il rinnovo del contratto di mobilità. Dopo le assenze degli incontri precedenti, ci sono anche Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, che nelle settimane avevano dichiarato lo stato di agitazione.

Tutti i sindacati, come già detto in precedenzahanno chiesto la cancellazione del vincolo triennale come condizione imprescindibile per l’apertura della contrattazioneRiunione terminata, ma nulla di fatto, per il momento. Tutto rinviato ad un nuovo incontro.

I tecnici ministeriali hanno affermato che non c’è nessuna possibilità di apertura di un tavolo contrattuale che possa modificare quanto presentato dal Ministero e rappresentato, invece, l’intenzione di far iniziare la mobilità per la fine di gennaio.

Ricordiamo che all’ultima riunione del 22 dicembre ha partecipato soltanto la Cisl Scuola, unico sindacato a non scioperare a dicembre. Riunione che non aveva portato ad alcuna intesa. Non sarà facile trovare un’intesa sull’eliminazione dei vincoli proprio perché l’amministrazione si attesterà sulle obiezioni di natura politica.

Uil: bozza irricevibile

Oggi lo strumento per modificare le leggi a favore della contrattazione c’è e va solo attuato: L’ art 2, comma 2, del Testo Unico n.165/01 prevede infatti che le norme di legge – presenti, passate e future – ed o regolamento, nonché di contratto precedente che prevede la propria inderogabilità, possono essere modificati dal contratto, per le materie che sono oggetto di contrattazione“, commenta la Uil Scuola dopo la riunione.

Per tali motivi la UIL Scuola ha ribadito “la netta contrarietà e irricevibilità della bozza presentata dal Ministero, per cui non è disposta a trattare nessun articolo in essa contenuto se non c’è la volontà, da parte dell’Amministrazione, di ricondurre il sistema di relazioni sindacali ad una visione partecipativa, opposta a quella di contrapposizione finora vissuta, a sostegno di un’azione che ripristini un clima più disteso e partecipato e favorevole alla condivisione“.

Per la UIL Scuola “è solo la contrattazione, strumento di assoluta modernità e flessibilità, che può eliminare le rigidità normative, introdotte dalla legge, che solo se contrattate e condivise, possono evitare inutili effetti punitivi che il personale della scuola, soprattutto in questo momento di emergenza, non merita“.

Se non ci saranno delle risposte in tal senso, la UIL Scuola ribadirà, in ogni sede, non ultima quella giudiziale, la necessità di confermare l’attuale struttura del contratto integrativo sulla mobilità che non prevede alcun vincolo, se non quello definito in sede di contratto nazionale.

Del resto, le stesse forze politiche si sono divise presentando emendamenti nel senso favorevole alle richieste sindacali, proprio recentemente in occasione della discussione della legge di bilancio il cui iter parlamentare zoppo, ha dimezzato il dibattito, inibito per ragioni di urgenza alla discussione e confronto in seno alla Camera dei Deputati. Sono stati infatti presentati emendamenti che non hanno avuto esito parlamentare per il veto posto da alcune delle forze politiche, ma che hanno visto la divisione le stesse forze parlamentari di maggioranza.

Deve essere il ministro a trovare il bandolo della matassa che dia soluzioni, in ambito parlamentare, per superare i veti incrociati e sottrarre la materia da un terreno di scontro politico per portarlo su quello negoziale.

Non sono accettabili interventi di parte che rendono ingestibile la stessa conduzione del ministero che dovrà prendere atto dell’indisponibilità sindacale e assumersi le responsabilità di gestione che non sono di natura legislativa ma amministrativa“.

Cisl: ancora un rinvio

Il tema su cui permangono forti distanze tra le parti continua a essere quello dei vincoli alla mobilità introdotti per legge“, commenta la Cisl Scuola. E aggiunge: “La Cisl già dal primo incontro del 16 novembre, si era detta assolutamente indisponibile a sottoscrivere il testo proposto dall’Amministrazione, che si limitava di fatto ad applicare norme di legge invasive delle prerogative contrattuali. Ha quindi presentato, negli incontri successivi, una proposta che, a partire da una lettura attenta del quadro normativo nella sua attuale formulazione, individua la possibilità per il personale di presentare la domanda di trasferimento al fine di acquisire la titolarità della sede“.

Su tale proposta – spiega il sindacato – , valutata anche dalla controparte come meritevole di interesse, l’Amministrazione, in esito a verifiche tecnico politiche successivamente condotte, si era detta tuttavia indisponibile a recepirla in un possibile accordo. Positive aperture erano invece emerse rispetto alla richiesta di mantenere i trasferimenti dai e sui posti di sostegno all’interno della mobilità territoriale anziché, come ipotizzato, ricondurli all’ambito della mobilità professionale.
Nell’incontro odierno l’Amministrazione, pur ribadendo la propria indisponibilità a rimuovere contrattualmente i vincoli alla mobilità derivanti da norme di legge, su sollecitazione della CISL Scuola e delle altre organizzazioni si è impegnata a riproporre la questione all’attenzione del Ministro e a riconvocare quanto prima il tavolo negoziale“.

Flc Cgil

Il rinnovo del CCNI si svolge alla vigilia del rinnovo del CCNL che è il livello deputato a definire le linee guida e gli obiettivi per la contrattazione integrativa: solo all’interno delle indicazioni che lì trovano sede, deve discendere la discussione che non può rimanere subalterna alle rigidità legislative“.

E ancora: “Si tratta di capire, quindi, in modo netto se c’è, oppure no, la volontà da parte del ministero di andare oltre le norme vigenti sui vincoli di permanenza recuperando e utilizzando gli spazi della contrattazione“.

Il Capo Dipartimento, pur con la premessa che “è sempre interesse dell’amministrazione trovare punti di incontro” ha risposto che è stato fatto un lavoro di approfondimento per cercare qualche possibile convergenza, ma nulla al momento attuale può supportare l’avvicinamento alle richieste di parte sindacale, fermo riservarsi un ulteriore passaggio politico con lo stesso Ministro Bianchi“.

Anief: aboliamo i vincoli

Il diritto alla famiglia deve essere contemplato con il diritto al lavoro – ribadisce Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, dunque i tempi sono più che mai maturi per dire basta a docenti immobilizzati o bloccati. Urge certamente un passaggio legislativo prima della firma del nuovo contratto integrativo e comunque una specifica deroga anche per le assegnazioni provvisorie che in quanto annuali devono essere agevolate e non più ostacolate come è accaduto nell’ultimo periodo”.