Con l'aumento dei contagi il sistema scolastico rischia la paralisi. A preoccupare i presidi e i sindacati sono soprattutto le tantissime defezioni da parte dei docenti, a causa non solo della sospensione per chi non è vaccinato, ma soprattutto per i casi di positività registrati in questo periodo. «Questo significa - spiega Gianluca Spagnolo, dirigente del Liceo Sella di Biella – cercare dei supplenti in brevissimo tempo. Inoltre la preoccupazione è di vedere salire i contagi pochi giorni dopo il suono della campanella e in questo caso la Dad sarebbe l'unica scelta». Sono stati diversi i presidi che da tutta Italia hanno scritto al governo per ripartite con la Dad. I motivi sono sempre gli stessi: il rischio che tutto vada fuori controllo nel giro di pochi giorni. «La situazione è davvero critica - commenta Maria Consolata Grillo della Cisl Scuola Biella -: le segreterie, soprattutto quelle dei Comprensivi, dopo le difficoltà dovute alla ricerca di personale da mettere in sostituzione di chi è sospeso, ora devono fare i conti con questo nuovo problema. La Dad al momento non è contemplata: l'input deve arrivare dal governo. La speranza è di non dover ricorrere ad essa in tutta fretta per l'aumento dei contagi. Al momento vi è certamente un elevato numero di studenti positivi che in ogni caso inizieranno a seguire le lezioni in Dad». Intanto ieri mattina si è concluso l'incontro tra sindacati e governo per l'organizzazione sul rientro in aula: «In questo momento – spiega Gianmauro Nonnis, vicepresidente Anief - sono in corso screening di massa della popolazione scolastica che avevamo chiesto già dal mese di agosto: verosimilmente da questo screening si evidenzierà una platea di casi talmente vasta da dover comunque ricorrere alla Dad, eventualità espressamente prevista anche in modalità mista presenza/Dad per le superiori. Tanto vale ricorrere alla didattica a distanza per tutta la popolazione scolastica, come si fece l’anno scorso per abbattere i contagi». Infine bisogna fare i conti anche con le nuove regole relative alla quarantena: «Nelle scuole dell'infanzia, se c’è un positivo è prevista la sospensione per dieci giorni - aggiunge Grillo -; nella primaria con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività. In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i contagi, la didattica a distanza per la durata di dieci giorni». Per la scuola secondaria di I e II grado fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’auto-sorveglianza e con l’uso, in aula, delle mascherine Ffp2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’uso di mascherine Ffp2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni. v. ro.

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