Rientro a scuola, i sindacati insorgono: "Deciso senza ascoltare nessuno" - Live Sicilia

Rientro a scuola, i sindacati insorgono: “Deciso senza ascoltare nessuno”

Paura per il numero di contagi che continuano a salire e il mancato screening durante le festività natalizie

PALERMO – “C’è stata una discussione articolata e serena, che si è conclusa all’unanimità: la scelta di fondo è che si torna ad una scuola in presenza e in sicurezza“. A dichiararlo è stato il Ministro dell’Istruzione Bianchi che ha parlato della ripresa dell’anno scolastico previsto per il 10 gennaio.

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Durante le festività natalizie si è discusso molto delle modalità di rientro degli studenti a scuola per via dell’elevato numero di casi Covid che si registrano giornalmente. “Pensiamo ci debba essere un tracciamento – dichiara Francesca Bellia, segretaria regionale della Cisl scuola Sicilia -, anzi – e lo dice senza giri di parole – siamo in ritardo- In questo modo ci sarebbe una visione complessiva del problema. La percentuale dei bambini nella fascia 5-11 è molto bassa e dobbiamo consentire un sereno ingresso dei bambini a scuola. Non ci sono dati precisi che consegna l’immagine di ciò che sta avvenendo a scuola. Stiamo chiedendo un screening a tappeto per tutte le scuole, ma sarebbe poter importante poter prevedere un tracciamento di tutte le scuole per capire ogni giorno cosa accade“.

Molto critico anche Giovanni Portuesi, presidente regionale Anief Sicilia Scuola: “Il Ministro continua a sostenere che bisogna garantire la scuola in sicurezza e in presenza, questa è una contraddizione. Senza gli interventi che chiediamo da inizio della pandemia, la scuola non può essere sicura. Sappiamo tutti cosa significa la Dad oggi – ha continuato -, però, è l’unica soluzione praticabile. Dire che le scuole sono luoghi sicuri è sbagliato. La suddivisione tra i vari ordini e grado di scuola non ha nessun fondamento scientifico. Credo che non ci sia la volontà di non ascoltare il mondo della scuola“.

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“La politica ha deciso senza ascoltare nessuno“. Non le manda a dire Fabio Cirino, segretario generale Cgil Palermo, “si riparte senza essere preparati. Non ci sono stati monitoraggi in questi giorni, partiamo senza sapere se e quanti positivi ci sono tra docenti, alunni o personale scolastico. Era meglio ritardare per prepararsi con gli screening della popolazione scolastica, aumentare la vaccinazione nella fascia pediatrica e avere più tempo per fornire gli istituti di mascherine Ffp2. Ci sembra una soluzione avventata ripartire così“.

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Meno critico Claudio Parasporo della Uil Sicilia: “Le regole sono abbastanza basilari. Il problema è del contorno come i trasporti. Siamo d’accordo sulla ripartenza e le differenziazioni in caso di contagi, ma bisogna capire tutto il resto. È facile che a scuola si becchi il contagiato rispetto all’esterno. Siamo critici ma anche d’accordo, la cosa importante è che si tenda a rimanere in classe e non a spostare tutti quanti in dad. Va benissimo il rientro a scuola giorno 10, non avrebbe senso spostarci in avanti anche perché si deve raggiungere un numero totale di giorni scolastici“.

Il ritorno sarà uguale per tutti, ma in caso di contagi le regole saranno diverse per ogni ordine e grado: per le scuole dell’infanzia, già in presenza di un caso di positività è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Alle elementari, invece, con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività, test che sarà ripetuto dopo cinque giorni. In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la Dad per la durata di dieci giorni.

Invece, per quanto riguarda la scuola secondaria di I e II grado, dunque medie, licei, istituti tecnici, fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza e con l’uso, in aula, delle mascherine Ffp2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.


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