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Scuola: riaprire il 10 gennaio in presenza è folle come cambiare i criteri sulla quarantena

Posted by fidest press agency su giovedì, 6 gennaio 2022

Il ritorno in classe dal 7 gennaio sta diventando un tema dalle risposte istituzionali più disparate. Oggi le Regioni, riunite per realizzare una proposta condivisa da presentare al Governo per il rientro in classe, hanno detto che il Cts deve prendersi le sue responsabilità: “devono dirci loro se con questi numeri dentro le aule gli studenti sono al sicuro”. Inoltre, la proposta che si sta delineando è quella di non fare tamponi al primo giorno, nessuna distinzione tra vaccinati e no, di procedere con la Dad con un contagio nella scuola dell’infanzia, due fino a 11 anni e tre dai 12 anni in poi. Secondo Marcello Pacifico, leader del sindacato rappresentativo Anief, si sta davvero esagerando: “L’anno scorso con una curva di contagi dieci volte inferiore si ritornava al 50 per cento a fare la didattica a distanza. Quest’anno con i casi in crescita esponenziale, anche all’estero, considerando che nella vicina Francia abbiamo avuto 300mila nuovi positivi in sole ventiquattr’ore, decidiamo che i contatti stretti non contano più nulla. Senza contare che l’obbligo del Green pass per il personale si è rivelato inutile, così come oggi quello sulla vaccinazione dei lavoratori per la sicurezza. E adesso si vogliono imporre protocolli ingestibili”, conclude il sindacalista autonomo.

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