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Scuola: prorogate le supplenze Covid, pensione anticipata nelle elementari

Scuola, prorogati i contratti per le supplenze Covid.  Nella Legge di Bilancio 2022 si prevede «la possibilità di prorogare il termine di scadenza di tutti i contratti a tempo determinato», per coprire le assenze del personale dovute al Covid, «riferiti sia al personale docente che al personale ATA, sino al termine delle lezioni entro i limiti delle risorse appositamente stanziate (pari a 400 milioni di euro)». Lo comunica una nota del Ministero dell’Istruzione. Possono dunque essere prorogati i contratti per i quali la copertura era prevista fino alla fine del 2021.

Inoltre, maestri e collaboratori scolastici delle elementari rientreranno fra le categorie di lavori usuranti. La novità è in arrivo con la nuova legge Legge di bilancio  e grazie alle modifiche alla normativa sull’Ape sociale. Oltre agli insegnanti della scuola dell’infanzia, dunque, dal 2022 potranno usufruire della pensione anticipata anche maestri e collaboratori della primaria, i quali una volta raggiunti i 63 anni di età con 30-36 anni di contributi, a seconda dei casi, potranno lasciare il lavoro. Così come previsto per tutti i lavori usuranti, a loro verrà corrisposto un assegno ponte sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione piena, ovvero fino ai 67 anni. Tradotto in denaro, significa che con l’anticipo pensionistico si può arrivare al massimo a 1.500 euro lordi al mese (circa 1.150 netti) per 12 mensilità all’anno.

Sindacati soddisfatti a metà. Secondo Anief, che in una nota sottolinea di aver più volte sollecitato questa soluzione, serviva uno sforzo ulteriore da parte di Governo e Parlamento. “Quello che non si comprende – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale della sindacato – è con quale criterio si decide che un docente che insegna ad alunni fino ad 11 anni svolge un lavoro usurante, mentre per un collega della secondaria che svolge il medesimo lavoro con gli stessi alunni ma con uno o più anni di più l’usura psico-fisica non è più contemplata. La realtà è che l’insegnamento, soprattutto se attuato in classi pollaio e condizioni generali complicate, favorisce patologie mentali, fisiche e comportamentali".  Secondo Pacifico è altrettanto incomprensibile "che il lavoro del collaboratore scolastico in servizio nella scuola dell’infanzia e primaria possa essere meritevole di anticipo pensionistico, mentre la medesima mansione svolta nella scuola media e superiore non debba avere questo trattamento".

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