(Teleborsa) - L'obbligo vaccinale entrato in vigore nelle nostre scuole da 5 giorni ha provocato il caos, perché dal Ministero arrivano soltanto pareri, non arrivano direttive precise". E' quanto denuncia Marcello Pacifico, Presidente del sindacato Anief.

"D'altronde la norma è sconclusionata - sottolinea il sindacalista - laddove prevede quest'obbligo vaccinale per il personale in servizio ed esonera da altra mansione il personale che non si può vaccinare. Come se rispetto agli alunni non vaccinati si fosse trovata la soluzione per arginare il virus. La soluzione è sempre quella, è sotto gli occhi di tutti, l'Anief lo ha detto: più classi, più aule, più spazi, più personale. Solo così si riescono a fare le lezioni in presenza con più sicurezza".

Il Presidente dell'Anief ricorda poi che "c'è un problema di interpretazione della norma: secondo il ministero per esempio chi è temporaneamente assente dovrebbe ricorrere subito alla vaccinazione, quando in realtà questa vaccinazione serve per svolgere il proprio servizio in presenza, come ha ricordato il mistero, e tra l'altro va anche in disaccordo quando le scuole vanno in quarantena e si torna in DAD".

"Ecco, in attesa dell 11 gennaio, quando ci sarà la camera di consiglio che discuterà al TAR Lazio il ricorso presentato dai primi 1.000 insegnanti ed anche dal personale amministrativo, noi chiediamo che il Ministero faccia un passo indietro, il governo faccia un passo indietro e faccia mille passi in avanti sull'assicurazione delle scuole", afferma il sindacalista, aggiungendo "questo per noi è molto importante perché, al di là dei principi di non discriminazione e di libertà, ci sono cose concrete che noi possiamo subito toccare con mano, cioè che la mancata sicurezza delle nostre scuole non è dovuta alla mancata vaccinazione, ma alla mancanza di spazi".