Fra scuole e caserme i non vaccinati sono oltre 6mila. Corsa alle prenotazioni

di Rinaldo Frignani e Diana Romersi

Problemi per le forze dell’ordine per la mancata partenza di una piattaforma informatica che fornisce in tempo reale dati sui dipendenti vaccinati e non. Rischio sospensione dal servizio e di restare senza stipendio

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La corsa a mettersi in regola, e a proteggersi dal virus, è scattata da giorni, ma ieri ha avuto il suo apice. Operatori delle forze dell’ordine, insegnanti e personale sanitario e socio-sanitario non ancora vaccinati hanno cominciato a prenotarsi, anche per non incappare nelle inevitabili sanzioni previste dalla legge, come la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Ma nel primo caso ieri c’è stato qualche contrattempo per la mancata partenza della piattaforma che consente in tempo reale ai dirigenti di uffici e reparti di accedere all’elenco di coloro che non si sono ancora vaccinati (per vari motivi, non solo perché no vax), leggendo il codice fiscale collegato alla posizione sanitaria dell’operatore in divisa. Quindi si è dovuto procedere in molti casi nome per nome, non soltanto con chi si trovava in servizio, ma soprattutto con chi è attualmente in permesso, in malattia o comunque non è al lavoro da tempo per altre ragioni.

Almeno tremila fra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, ma anche pompieri e appartenenti alle forze armate - su circa 33 mila solo a Roma in servizio attivo e in parte incaricati del controllo del territorio - avranno adesso cinque giorni per comunicare se sono vaccinati (da quanto tempo e con quante dosi), guariti, esentati dal medico, no vax oppure se devono prenotarsi e nel frattempo potranno continuare a lavorare in questo secondo caso con il green pass base, ovvero un tampone ogni 48-72 ore. Entro 20 giorni però dovranno dimostrare di essere protetti dal vaccino altrimenti scatterà la sospensione dal servizio. Almeno la metà dei tremila sarebbe già corsa ai ripari. «Ma la negazione dell’assegno alimentare per il personale sospeso ci appare una penalizzazione spropositata», afferma il segretario generale nazionale della Consap polizia, Cesario Bortone.

Sul fronte scuola invece ognuna ha contato in media tre o quattro dipendenti non vaccinati: la stima è dell’Associazione nazionale presidi. Roma, con 753 istituti, è circa a quota 2.600. «I numeri sono contenuti, ma ora stanno arrivando le diffide degli avvocati», commenta il presidente romano dei presidi, Mario Rusconi. Come temuto i no vax daranno battaglia. L’Associazione nazionale insegnanti e formatori ha già presentato il primo ricorso al Tar per circa mille lavoratori della scuola, di cui un centinaio sono del Lazio. Spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief: «Si attende la risposta del presidente della III sezione bis sulla richiesta di sospensione urgente in attesa della prima camera di consiglio utile». Alcuni lavoratori hanno invece deciso di non presentarsi, come rivela Cristina Costarelli, presidente dei presidi del Lazio e dirigente del liceo Newton: «Da me due assenti su cinque non erano in regola con la vaccinazione».

Intanto fuori dalle statistiche ci sono alcune scuole che già da oggi si sono trovate in difficoltà. Nell’istituto comprensivo Villaggio Prenestino la preside Giusy Ubriaco ha contato più non vaccinati di quanti previsti: «Pensavo sarebbe stati quattro o cinque, invece erano irregolari in dieci». È andata ancora peggio nell’istituto superiore Luca Paciolo di Bracciano, dove la dirigente Stefania Chimienti ha contato 24 non vaccinati di cui sei esentati dal medico. «Ci rimetteranno gli studenti», è la preoccupazione della preside. Per chi non può vaccinarsi per ragioni mediche il ministero dell’Istruzione ha disposto la ricollocazione immediata fuori dalle classi. «Non sappiamo come sostituirli sul portale amministrativo del ministero - spiega Chimienti -: non esiste un codice corrispondente alla loro tipologia di assenza, anche perché di fatto non sono assenti».

16 dicembre 2021 (modifica il 16 dicembre 2021 | 07:26)