Sciopero insegnanti, le ragioni sono condivisibili

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Gentile Valeria, uno sciopero viene indetto quando si ritiene ce ne siano le ragioni e se è vero che quello di ieri ha registrato un’alta adesione, questa volta devono essere particolarmente condivise da gran parte del personale scolastico. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati della scuola di Cgil, Uil, Gilda e Snals e hanno aderito anche Cobas, Fisi e Anief. Le motivazioni sono diverse, ma si possono quasi tutte ricondurre a quello che il mondo della scuola ha definito ’un vero e proprio immobilismo del Governo’ nei confronti del mondo dell’istruzione. A scatenare le proteste è stata la constatazione che la legge di Bilancio ha ignorato o quasi la scuola. Tra le richieste del personale scolastico, un riconoscimento economico dignitoso, la stabilizzazione dei precari e classi meno numerose. Insomma si tratta di questioni che poco hanno a che fare con la pandemia, anche se molti contestano l’obbligo vaccinale. La scuola punta il dito su problemi cronici che il Covid ha solo esasperato e gli insegnanti chiedono un legittimo riconoscimento del loro lavoro e del ruolo fondamentale che ricoprono all’interno non solo della scuola, ma della società. Le difficoltà della pandemia e la necessità di ricorrere alla dad sono diventate un ulteriore pretesto per delegittimare e giudicare il mondo della scuola. Mentre potevano essere l’occasione per un ripensamento radicale che ancora una volta non è arrivato.