Green pass Milano, controlli soft sui mezzi pubblici Atm e treni: la linea salva-studenti (nessun multato)

di Giovanna Maria Fagnani

Si potenzia il sistema dei controlli su docenti e personale scolastico in vista del 15 dicembre, quando il certificato verde col tampone non sarà più valido per lavorare a scuola. Intanto, nessuna multa agli studenti senza green pass sui mezzi pubblici

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Via Andrea Doria. La verifica del Green pass da parte dei controllori Atm è avvenuta anche con il supporto della polizia locale (Bozzo)

Nessuna multa agli studenti senza green pass sui mezzi pubblici. Ma si potenzia il sistema dei controlli su docenti e personale scolastico in vista del 15 dicembre quando il certificato verde ottenuto con tamponi non sarà più valido per entrare a scuola. Nel frattempo, i contagi nella fascia 0-19 anni aumentano in tutta Italia, con un’impennata nella fascia 6-10. E i ragazzi, tornati a scuola dopo il ponte di Sant’Ambrogio, oggi potrebbero restare a casa per lo sciopero del comparto scuola proclamato da Cgil, Uil, Gild, Snals, Cobas e Anief. I sindacati protestano contro «l’immobilismo» del governo in materia di istruzione, ma alcune sigle chiedono anche la revoca dell’obbligo vaccinale per il personale scolastico.

La strategia soft

Settimana corta, questa, per le scuole, ma tante le questioni aperte. La giornata di giovedì è stata la prova del nove per l’obbligo di green pass sui mezzi pubblici. Una norma contestata dai presidenti delle Regioni che indicano il controsenso: il certificato verde non è necessario per andare a scuola ma lo è sui mezzi per arrivarci. A Milano e provincia li usano la stragrande maggioranza dei 134 mila allievi delle superiori. Lunedì scorso, su 11 mila controlli, sono state elevate soltanto 20 sanzioni. Ogni giorno Atm mette in campo quaranta persone che affiancano le forze dell’ordine. «Nessuno studente è stato multato», spiegano dalla Prefettura. L’obiettivo è avvisare e convincere, non sanzionare.

I ribelli e la sospensione

I presidi si preparano invece al 15 dicembre con la nota diramata dall’Ufficio Scolastico Regionale. In Lombardia i vaccinati sono attorno al 95 per cento (la media nazionale è tra il 92 e il 95). E nel 5 per cento escluso non ci sono soltanto «ribelli» ma persone esentate per patologie incompatibili. Anche loro, come i non vaccinati per scelta, non potranno fare lezione, ma potranno essere destinati ad altre mansioni. Per gli altri scatta la sospensione dal lavoro e dallo stipendio e al loro posto i presidi nomineranno supplenti. «I dirigenti scolastici continueranno a fare controlli giornalieri sul personale utilizzando la piattaforma ministeriale, che sarà potenziata e aggiornata con le nuove regole. Il metodo è a discrezione: in alcune scuole i bidelli verificano all’arrivo, in altre se ne occupa la segreteria attraverso il portale», spiega il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Augusta Celada, che, in vista del 15, esclude problemi: «La percentuale dei non vaccinati è residuale e continua a diminuire. Il funzionamento del sistema scolastico in Lombardia non è a rischio. Ci preoccupa di più la diffusione del contagio che sta risalendo tra i giovani. Speriamo che la campagna vaccinale proceda con l’adesione sempre più alta».

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10 dicembre 2021 (modifica il 10 dicembre 2021 | 08:14)