Scuola

Obbligo vaccino insegnanti: ricorso per ottenerne l’immediata sospensione

Ufficializzato l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, comprensivo di insegnanti e Ata, i sindacati contrari a questa misura (lo erano già nei confronti del Green Pass che offriva l’alternativa del tampone) preparano i ricorsi per ottenere l’immediata sospensione del provvedimento.

Ricorso al Tar del Lazio

In prima fila in questo senso c’è Anief, che subito dopo l’ufficializzazione dell’obbligo vaccinale per il personale scolastico, ha fatti partire la prima azione legale per ottenerne la sospensione degli effetti. Il risultato dovrà essere ottenuto mediante lo specifico ricorso che sarà depositato presso il TAR del Lazio.

Tutti i dipendenti del mondo della scuola possono aderire al ricorso gratuito promosso dal sindacato. Per partecipare, è necessario inviare all’attenzione del Dirigente Scolastico a mezzo pec o raccomandata il modello di richiesta di essere collocati in modalità di lavoro agile. L’alternativa, è quella di essere adibiti ad altri compiti.

Niente spostamento ad altre mansioni

Proprio questo è uno dei punti su cui si sta battendo per sottolineare l’ingiustizia cui sono vittime i dipendenti del mondo della scuola. Che, al contrario di quanto avviene per altri settori lavorativi obbligati al vaccino, non hanno la possibilità di essere spostati ad altre mansioni nel momento in cui si rifiutano di sottoporsi all’immunizzazione come richiesto dal Governo. Chi vuole partecipare al ricorso deve inviare tutta la documentazione utile scaricabile al termine della procedura di adesione online al ricorso. Scadenza di adesione al ricorso 10 dicembre.

Norme europee non rispettate

“La vaccinazione obbligatoria per il personale scolastico – spiega il presidente Anief Marcello Pacifico – agisce in palese violazione della Direttiva europea n. 78 del 2000, che vieta qualsiasi discriminazione diretta o indiretta, anche per motivi di scelte personali, religiose o convinzioni proprie. Siamo convinti, pertanto, che un’azione legale sia indispensabile per rivendicare il rispetto di norme eurounitarie e dell’articolo 19 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, secondo cui occorre combattere le discriminazioni fondate pure sulle ‘convinzioni personali’”.

L’art. 2 del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, infatti – con l’inserimento dell’art. 4-ter nel decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76 – a decorrere dal 15 dicembre 2021, introduce l’obbligo vaccinale per il “personale scolastico del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore”.

Sciopero il 10 dicembre

Proprio per protestare contro l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, Anief, in maniera indipendente rispetto agli altri sindacati, sarà domani in piazza per lo sciopero generale del mondo della scuola proclamato per il 10 dicembre. Chi non riuscirà a inviare il modello di richiesta entro il 10 dicembre, potrà aderire anche dopo ma dovrà attendere che il ricorso stesso venga depositato dopo il 15 dicembre, dopo l’entrata in vigore della normativa che secondo il sindacato contrasta la legittimità costituzionale e comunitaria.