Scuola, lezioni a rischio venerdì 10 dicembre: sciopero di insegnanti e personale Ata

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Di Redazione Metropolitan

“Adesso basta, la scuola si ribella”è il titolo della campagna informativa messa in atto dai sindacati per lo sciopero del 10 dicembre. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è la Legge di Bilancio in corso di approvazione in Parlamento che destina ben poco per la scuola.

33 miliardi di Legge di Bilancio, ma solo lo 0,6% viene destinato per riconoscere la professionalità docente. Un fondo, però, secondo i sindacati, per pochi. Una logica premiale che fa a pugni con l’effettiva necessità di rendere merito al lavoro della classe insegnante.

87 euro, invece, è la previsione di aumento del nuovo contratto. Decisamente troppi pochi. 350 euro, poi, è la differenza attuale tra la pubblica amministrazione e il personale scolastico.

Sull’organico Covid, invece, è stato fatto ben poco: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma zero risorse, invece, per il personale Ata.

Le misure che servono immediatamente sono cinque: concorso Dsga facenti funzioni, riduzione del numero di alunni per classe, abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale, fine delle incursioni legislative in materia di contratto, snellimento delle procedure e meno burocrazie.

Tra i motivi dello sciopero del 10 dicembre prossimo c’è anche l’introduzione dell’obbligo vaccinale Covid-19 per il personale scolastico, a partire dal prossimo 15 dicembre, che peraltro segue l’introduzione dell’obbligo di possesso ed esibizione dal 1° settembre 2021 della certificazione verde Covid-19, procedendo in entrambi i casi alla sospensione dal servizio e della retribuzione, ma violando la normativa comunitaria richiamata nella raccomandazione dell’assemblea del Consiglio d’Europa n. 2361/2021 proprio contro l’obbligo vaccinale.

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ritiene “inaccettabile l’aumento di appena 240 milioni del Fondo unico nazionale per la valorizzazione del personale docente, previsto dalla bozza della Legge di Bilancio 2022, che rappresenta un intervento del tutto inadeguato nella misura – peraltro ridotta di 20 milioni rispetto alla formulazione iniziale, che si pensa di destinare alle retribuzioni dei dirigenti scolastici – e nella platea, considerato che il personale Ata sarebbe escluso dall’accesso a tali risorse”.

Tra i motivi dello sciopero, c’è anche la mancata trasformazione dell’organico aggiuntivo cosiddetto “Covid” del personale docente e Ata in organico di diritto, oltre che il mancato rifinanziamento dell’organico Covid per il personale ATA che, a differenza di quanto previsto per il personale docente, rischia di vedere interrompere i propri contratti al 30 dicembre 2021.

Cosa chiedono i sindacati con lo sciopero

Cosa fare dunque? “Serve dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe. Aumento dei posti dei collaboratori scolastici, presidi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole. E poi basta con le reggenze, un dirigente e un Dsga per ogni scuola” lamentano i sindacati.

Secondo le confederazioni le misure che servono immediatamente sono:

  • concorso Dsga Facenti Funzioni anche se privi del titolo di studio
  • riduzione del numero di alunni per classe
  • abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale
  • fine delle incursioni legislative in materia di contratto
  • snellimento delle procedure e meno burocrazia
  • rispetto degli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali nel Patto per la Scuola
  • risorse per un aumento salariale a 3 cifre nel rinnovo del contratto
  • proroga dei contratti Covid anche per il personale ATA
  • risorse per la valorizzazione professionale e non per un premio alla “dedizione”
  • percorsi riservati per la stabilizzazione dei precari con 3 anni di servizio
  • sblocco della norma di legge del vincolo sulla mobilità per i neo immessi in ruolo dal 2020/21
  • intervento strutturale sulle classi numerose non a costo zero.

Nuovo sciopero della scuola venerdì 10 dicembre

Il nuovo sciopero della scuola è proclamato per venerdì 10 dicembre. Come sempre le modalità potranno variare da scuola a scuola, e non è detto che tutti gli insegnanti e il personale aderiscano naturalmente, quindi è bene sempre verificare le informazioni presso il proprio istituto di interesse. Ma al momento pare che l’adesione sarà ovunque altissima.

Intanto sale la rabbia delle famiglie, che oltre a tutte le difficoltà legate all’emergenza sanitaria e ai continui “stop&go”, con quarantene e Dad affannate ed estremamente difficoltose (qui tutte le regole Covid appena approvate), ora si trovano a dover anche gestire una nuova sospensione, per di più in una settimana “calda” che ha già un giorno festivo, l’8 dicembre, e a ridosso delle oltre 2 settimane di vacanze di Natale che le attendono.

Ecco nel dettaglio le sigle che aderiscono allo sciopero della scuola di venerdì 10 dicembre:

  • Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Federazione Gilda Unams: tutto il personale docente, Ata ed educativo
  • Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Snals Confsal: personale Dirigente Scolastico
  • AND: tutto il personale docente ed educativo
  • Cobas – Comitati di base della scuola: personale docente, educativo ed Ata delle scuole di ogni ordine e grado
  • Cub Sur: personale docente, Ata, educatore e dirigente, a tempo determinato, indeterminato e con contratto atipico
  • Fisi: tutto il comparto istruzione e ricerca – settore scuola
  • Sisa – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente: personale docente, dirigente ed Ata, di ruolo e precario
  • ANIEF: personale docente, Ata ed educativo a tempo indeterminato e determinato.