Scuola

Ripristino doppio canale di reclutamento: per diventare insegnanti bisognerà prima abilitarsi

Giornata molto importante per cambiare il futuro della scuola italiana e segnare un punto di rottura rispetto al recente passato. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi illustrerà le decisioni prese nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) relative al settore Istruzione. Saranno presenti anche la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e alla Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini.

Nuovo reclutamento degli insegnanti

Grande attesa per capire quali decisioni saranno state prese per quel che concerne il nuovo reclutamento degli insegnanti. Un tema che si lega a doppio filo con la necessità di risolvere l’annoso problema della supplentite che affligge da molti anni la scuola italiana.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha grandi aspettative per quel che riguarda le decisioni che verranno illustrate domani. Ma ha anche le idee molto chiare sulle necessità della scuola italiana: “i precari devono essere stabilizzati con il ripristino del doppio canale di reclutamento, attraverso l’utilizzo delle GPS di prima e seconda fascia e senza i vincoli che nell’ultimo biennio ne hanno ridotto ai minimi termini la portata e quindi la possibilità di immissione in ruolo di tantissimi candidati con titoli e servizi già adeguati. La proposta Anief è questa e chiediamo ai ministeri interessati di prenderla seriamente in considerazione, perché tutte le altre hanno sinora decretato il fallimento delle politiche assunzionali in Italia, che non hanno tenuto conto nemmeno della decisione Comitato europeo dei diritti sociali che ha accolto il ricorso n. 146/2017 e della procedura d’infrazione 4231/2014 ancora attiva per il mancato assorbimento in ruolo del personale precario con più di 36 mesi di servizio. È una questione – conclude Pacifico – che va risolta, assieme a quella delle classi pollaio, degli organici e delle sedi scolastiche insufficienti, del tempo scuola, dei posti di presidenza e Dsga da aggiungere”.

Per diventare insegnanti bisognerà prima abilitarsi

C’è curiosità per capire se le anticipazioni delle scorse settimane verranno tradotte in realtà. Il ministro Bianchi ha parlato di un piano di reclutamento in base al quale per diventare insegnante bisognerà prima abilitarsi. Sarà necessario acquisire 60 crediti universitari nel settore pedagogico. Di questi, 24 dovranno essere ottenuti tramite tirocinio.

Con i 60 crediti si potrà accedere a un concorso che sarà semplificato: niente prova preselettiva (ma quello vale già da adesso e caratterizzerà il concorso ordinario infanzia e primaria di dicembre) e prova unica scritta a risposte chiuse.

Chi supera il concorso accede all’anno di formazione e prova, con valutazione finale e in caso di esito positivo assunzione a tempo indeterminato.

C’è poi da capire il destino riservato ai precari storici, in attesa della sbandierata fase transitoria che dovrebbe consentire un’assunzione per titoli e servizio dei docenti con almeno tre anni di esperienza.