Scuola

Docenti precari: procedure riservate annuali e reclutamento da graduatorie per soli titoli e servizio

Il fatto che il Governo, facendo i salti mortali, sia riuscito a indire il concorso scuola ordinario per l’infanzia entro dicembre 2021, non ha certo rasserenato gli animi dei sindacati ancora sul piede di guerra per quel che si è fatto (poco) per i precari storici della scuola.

Nuove procedure di reclutamento

I sindacati, Anief in primis, spingono da tempo su una soluzione che consenta ai precari di ottenere quella stabilità e quella dignità ormai persa da tempo, che si traduce anche in un danno per le scuole e per gli alunni, per i quali la continuità didattica in molti casi è un miraggio.

La soluzione auspicata passa attraverso l’istituzione di nuove procedure di reclutamento come indicato dal Patto per la Scuola. Sembrava si stessero facendo passi in avanti in questo senso, ma poi queste procedure dalla Legge di Bilancio sono state ignorate. Lo spiega Chiara Cozzetto segretaria generale Anief. La sindacalista ha ricordato che “la riforma 2.1 del Pnrr prevede una revisione del sistema finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo”. Non bastano quindi “procedure concorsuali ordinarie con l’accesso di tutti gli idonei nelle graduatorie di merito, ma anche procedure riservate annuali e reclutamento da graduatorie per soli titoli con particolare valorizzazione del servizio, senza escludere insegnanti di religione o educatori”.

Ripristinare il doppio canale

Secondo Cozzetto occorre dunque “ripristinare il doppio canale di reclutamento” e procedere con le immissioni in ruolo da Gps, facendo così accedere “il personale precario con più di 36 mesi di servizio”, come accolto anche dal Comitato europeo dei diritti sociali che ha accolto il ricorso n. 146/2017, ricordando anche la procedura d’infrazione 4231/2014 ancora attiva. E sul sostegno ai disabili, la sindacalista ha ricordato che ci sono “colpevoli mancanze dello Stato” che mantiene organici in deroga e non specializza tutti gli insegnanti che lo chiedono: “i numero dei posti disponibili per i percorsi di abilitazione e specializzazione va formulato in base alle esigenze del territorio e non stabilito dai bandi dei singoli atenei”, ha sottolineato la segretaria generale Anief. Riguardo, infine, “l’attribuzione della card attualmente riservata al solo personale docente di ruolo”, Cozzetto ha rivendicato l’allargamento ai precari e al personale Ata, ad oggi invece autodidatta a proprie spese.