Scuola

Vaccino obbligatorio docenti: illegittimo e vessatorio

Lo sciopero del 10 dicembre proclamato dalle forze sindacali servirà anche e soprattutto, a cinque giorni dall‘introduzione dell’obbligo vaccinale per i docenti e ata, ad alzare la voce nei confronti di un provvedimento che viene ritenuto discriminatorio e illegittimo nei confronti de personale scolastico. “L’obbligo di somministrazione del vaccino anti Covid per il personale scolastico, come per le forze di polizia e dell’ordine, è veramente illegittimo e vessatorio, perché riguarda solo una parte dei lavoratori.

Un obbligo inutile

Ed è pure inutile”, se pensiamo che “la popolazione studentesca nella maggior parte non è vaccinata. Ed è incomprensibile perché” ha poco a che vedere con “chi lavora negli ospedali, dove non ci si può curare a distanza, mentre la didattica a distanza si continua a fare anche quando le scuole sono chiuse o le classi sono messe in quarantena”. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, a cui Italia Stampa ha chiesto un parere sul Decreto Legge con cui il governo impone la vaccinazione anti Covid19 a tutti i dipendenti della scuola: una disposizione contro la quale lo stesso sindacato ha predisposto un ricorso gratuito e deciso di scioperare in massa il 10 dicembre, anche per opporsi alla Legge di Bilancio 2022.

Il presidente del giovane sindacato ha ricordato che “a differenza del personale sanitario, quello scolastico non può essere adibito ad altre mansioni Tutto questo ci convince della necessità di ricorrere contro gli atti attuativi di questo provvedimento che entrerà in vigore il 15 dicembre, sia presso i giudici amministrativi sia presso i giudici del lavoro: è notizia di queste ore che il primo giudice del lavoro sospende i precedenti obblighi per il personale sanitario per i palesi vizi di costituzionalità”.

Sciopero scuola il 10 dicembre

“Noi andremo avanti: abbiamo proclamato uno sciopero generale il 10 dicembre, contro l’obbligo del Green Pass, ma anche contro le mancate misure che sono state messe nella Legge di Bilancio per la scuola: non ci sono risorse, non si risolve il problema della didattica in presenza da svolgere in sicurezza, mancano soluzioni per la mobilità bloccata del personale, per gli organici, il dimensionamento. E neanche per il precariato che ancora oggi produce 150.000 supplenze. Nemmeno per il rinnovo del contratto”.