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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 112

Scuola: Ai precari negati scatti stipendiali, mensilità estive e carriera

Posted by fidest press agency su lunedì, 22 novembre 2021

Per il sindacato il danno prodotto contro i supplenti storici è evidente. E ha un costo, che ora viene quantificato: bastano pochi clic. Perché non vengono immessi in ruolo e lasciati in uno stato professionale che li danneggia. Come i supplenti al 31 agosto, ai quali sono negate le ferie non godute e gli scatti di anzianità; quelli con contratti fino al 30 giugno per il mancato pagamento delle mensilità estive e i precari che stipulano contratti di breve durata o su organico Covid senza nemmeno la retribuzione professionale docenti. Per far valere questi diritti, negati da un’amministrazione sorda, occorre rivolgersi al tribunale: al giudice si chiede anche lo specifico risarcimento per chi ha svolto più di tre anni di servizio. Come pure il riconoscimento totale della ricostruzione di carriera, da realizzare dopo l’immissione in ruolo e l’anno di prova, visto che si riconoscono per intero solo i primi quattro anni di precariato. E che dire dei neo-assunti il cui stipendio rimane fermo fino al nono anno di servizio?Per capire quanti soldi recuperare, Anief propone un Calcolatore ad hoc, proprio per andare a scoprire qual è il credito che spetterebbe per gli anni svolti durante il precariato ma pagati solo in parte: può essere utilizzato sia da chi è ancora supplente, sia di chi è entrato di ruolo. I precari hanno una posizione lavorativa poco stabile ma sono “una risorsa importante perché garantisce allo Stato in più di 150mila unità di personale”, ha ricordato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista rilasciata a Verona Economia, in occasione del 30esimo anniversario del Salone dell’Orientamento Job&Orienta. I supplenti, ha detto il sindacalista, “sono penalizzati perché continuano ad avere uno stipendio iniziale nonostante, magari, anni e anni di precariato, non riescono ad avere lo stesso trattamento del personale di ruolo”. E “sono penalizzati anche nel salario accessorio. Addirittura devono pagarsi i corsi di formazione”. Eppure, ha aggiunto Pacifico, “svolgono un importante servizio, sono una risorsa preziosa per lo Stato”.

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