Personale scolastico e precariato, a Roma il convegno nazionale Cisal e Anief

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“La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”. Focus su personale scolastico, pari opportunità, sostegno attivo all’occupazione e precariato


A Roma il convegno nazionale organizzato da Anief e Cisal sul progetto Pulser della Cesi Europe Academy dal titolo: “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”

Durante l’importante incontro, moderato dal giornalista Rai Salvatore Fazio affrontati molti temi con focus su personale scolastico, pari opportunità, sostegno attivo all’occupazione e precariato. Dopo i saluti del Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, e l’introduzione di Marcello Pacifico, presidente Accademia Europa Cesi, sono intervenuti: l’avv. Walter Miceli; l’on Eleonora Evi, Commissione petizioni del Parlamento Europeo; l’avv. Vincenzo De Michele; il dott. Giuseppe Bronzini, presidente sezione Lavoro della Corte di Cassazione; l’avv. Nicola Zampieri; l’on. Rossano Sasso, sottosegretario Ministero Istruzione; l’avv. Sergio Galleano; il dott. Paolo Coppola, presidente sezione Lavoro del Tribunale di Napoli; l’avv. Fabio Ganci.

“Il progetto riguarda la tutela dei diritti fondamentali relativi alla Carta Sociale europea – ha spiegato il presidente dell’Anief, Macello Pacifico. Il convegno ha il fine di coinvolgere il Parlamento europeo in un dibattito che, per quel che attiene alla scuola, riguarda la tutela dei diritti fondamentali del personale scolastico, che purtroppo ha il più alto tasso di precarietà in Europa e nel mondo, che viene discriminato anche nella ricerca del lavoro. Siamo più che convinti che, specialmente dopo l’accoglimento del reclamo collettivo da parte del Comitato europeo dei diritti sociali, bisogna dare una risposta chiara, semplice, diretta e immediata al tema della precarietà nella scuola italiana. La soluzione nel nostro Paese è quella di ripristinare il doppio canale di reclutamento e di andare a reclutare quei precari da quelle stesse graduatorie dalle quali sono chiamati come supplenti”.