Neve e impianti, dubbi sul green pass. E c’è chi propone di aprire solo ai vaccinati

di Floriana Rullo

A meno di due settimane dall’inizio della stagione sciistica, programmata per il 4 dicembre, ancora da definire le regole su come accedere in sicurezza sulle piste

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È arrivato l’inverno sul Piemonte. Dopo le temperature più alte della media stagionale che avevano colpito l’intero territorio donando durante «l’estate di san Martino» giornate piacevoli in tutte le province, da ieri mattina un’intensa nevicata ha colpito le Alpi occidentali. Neve che in pianura ha invece lasciato posto alla pioggia che ha di nuovo fatto scattare l’allerta per il rischio idrogeologico del sud della regione, in particolare nell’Alessandrino, soprattutto nella zona al confine con la Liguria dove si sono registrati allagamenti locali e frane.

A Sestriere, nota località sciistica in provincia di Torino, la neve, arrivata a 30 centimetri, ha imbiancato la città creando qualche disagio ai cittadini ma anche il clima ideale per gli sciatori che nelle prossime settimane indosseranno tute e scarponi e potranno usare le piste. Neve che è caduta un po’ ovunque mettendo in azione i mezzi su tutte le montagne.

Nel Cuneese sono stati trenta i centimetri caduti sopra Limone all’arrivo del Pancani (1875 metri), 33 quelli a Bersezio di Argentera (1684 m) in alta valle Stura. Ma anche 40 centimetri ad Elva. A Cesana, nel Torinese, il Soccorso Alpino ha dovuto soccorrere un gruppo di cinque migranti bloccati dalla neve tra le montagne. Sono stati loro a dare l’allarme ieri pomeriggio denunciando freddo e ipotermia. Soccorsi da un residente sono poi stati tratti in salvo.

Intanto, a meno di due settimane dall’apertura della stagione sciistica, programmata per il 4 dicembre restano ancora da definire le regole per come poter recarsi in sicurezza sulle piste. Il punto da chiarire è come si potrà accedere alle discese. «Anef ha parlato di controlli a campione sui green pass — spiega Luca Mantovani della Val Vigezzo ski —. Non è chiaro però chi dovrà fare questi controlli se noi o le forze dell’ordine. Abbiamo però bisogno di regole certe per come muoverci». Regole che serviranno anche in caso di peggioramento dei numeri che, come chiede l’Anief, potrebbe anche voler dire dare precedenza ai vaccinati.

Proprio come accade in Austria, la presidente di Anief Valeria Ghezzi, propone di riaprire gli impianti sciistici solo ai vaccinati seguendo il modello austriaco. La proposta fatta è quella di un passaporto vaccinale ma non per chi ha solo il tampone. Un’idea che sembra non piacere ai gestori degli impianti già in sofferenza a causa delle scorse stagioni mai partite. «Ricordiamoci che siamo sempre all’aperto e quindi il green pass può bastare – dice Paolo Palmieri di Mondolè ski-. Il settore deve ripartire».

«Noi puntiamo sempre al primo weekend di dicembre – spiega Nicola Bosticco di Colimon AD di Colomion Spa, la società degli impianti sciistici di Bardonecchia. Cinque piste nere, 18 rosse e 16 blu ampie e tracciate che passano in prevalenza nel bosco, partendo dal centro del paese - a Campo Smith, poco più di 1330 m s.l.m. e raggiungendo i vasti plateau fuori bosco del Vallon Cros a 2400 metri di quota». «Aspettiamo che il Governo ci dettagli come funzionerà l’apertura non possiamo essere controllori del green pass. Ci dovrà essere controllo a campione o alla base impianti per evitare code infinite». D’accordo anche Gianluca Oliva presidente di Prato Nevoso ski che già l’anno passato sosteneva che la montagna fosse un luogo sicuro. Così come anche Giampiero Orleoni, direttore di Icemont Bielmonte. Intanto già da oggi sono attese ampie schiarite su tutto il Piemonte con anche un lieve rialzo delle temperature.

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15 novembre 2021 (modifica il 16 novembre 2021 | 10:50)