Scuola

Riforma del reclutamento docenti: serviranno 60CFU per accedere ai concorsi

Il 2021 con ogni probabilità sarà ricordato come lo spartiacque tra il vecchio sistema di reclutamento docenti e il nuovo. Che qualcosa sta bollendo in pentola è ormai assodato, e ci sono una serie di indicazioni che consentono di iniziare a ipotizzare i contorni di una riforma che il mondo della scuola e degli insegnanti in particolare aspettano da moltissimo tempo.

Semplificazione della procedura concorsuale

Il Ministro Bianchi in questo senso sembra avere le idee molto chiare: semplificare al massimo la procedura concorsuale, ma fare in modo che gli aspiranti docenti arrivino al concorso stesso già abilitati, tramite l’acquisizione di crediti universitari e tirocini formativi che consegnino agli istituti professionisti più pronti di quanto avviene adesso.

I sindacati con Marcello Pacifico (Anief) spingono affinchè si apra un confronto su un tema che potrebbe segnare e rivoluzionare la scuola per i prossimi anni, e sul quale dunque non sono consentiti margini di errore: “Chiediamo l’immediata convocazione del tavolo sul reclutamento affinché non si ripetano gli errori del recente passato. L’argomento è di centrale importanza e non possiamo permetterci altri passaggi a vuoto”.

Abilitazione con 60 CFU

Secondo le intenzioni del Ministro Bianchi, i prossimi concorsi scuola (no quelli ordinari che si svolgeranno già nel 2021, ma quelli annuali che si svolgeranno a partire dal 2022) saranno caratterizzati da una sola prova scritta a risposte chiusa seguìti, per chi li supera, dall’anno di formazione e prova. L’accesso alla procedura concorsuale sarà consentito solo dopo che il candidato avrà conseguito l’abilitazione, che potrà essere acquisita totalizzando 60 CFU, di cui 24 riservati al tirocinio.

In tutto ciò non si può trascurare la possibilità di attuare parallelamente una fase transitoria per i precari con almeno tre anni di servizio, che in questo modo potrebbero essere assunti attraverso una procedura per titoli e servizi.

Sistema di assunzione docenti inefficiente

“Il reclutamento dei docenti – ricorda Marco Giordano, Segretario generale ANIEF – è una delle riforme-chiave previste dal PNRR. È significativo che una parte delle risorse del Next Generation EU siano state destinate a questo, evidentemente anche l’Europa si è accorta di quanto sia inefficace il nostro sistema di assunzione dei docenti. Non si può continuare a lasciare scoperti ogni anno decine di migliaia di posti autorizzati per le immissioni in ruolo mentre crescono a dismisura i contratti a tempo determinato. Servono misure strutturali, anche sui precari storici, non l’ennesima e inutile fase transitoria”.

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