Sabato 23 ottobre 2021, migliaia di cittadini nelle piazze italiane, tra le quali anche quella di San Severo, dove l’Associazione “Leonida, ha illustrato, attraverso i moltissimi interventi, la protesta contro un lasciapassare governativo diventato indispensabile per qualunque attività sociale, dal lavoro alla scuola ai ristoranti.

di Piero Mastroiorio

Continua la battaglia per l’abolizione dell’odioso lasciapassare governativo, Green Pass, senza il quale, gran parte dei cittadini italiani non possono andare al cinema, ai concerti, sedersi al chiuso in ristoranti e bar, soprattutto, recarsi a lavorare, dove chi non si è vaccinato, il vaccino non è obbligatorio, deve aggiungere, ogni 48 ore, obbligatoriamente, una spessa di 15-20 €, circa 200 € mensili su uno stipendi che già non è il massimo, in tamponi, pena allontanamento dal lavoro, multa e perdita di diaria, perché assente ingiustificato.
Questo il motivo fondamentale delle proteste in corso in Italia, che hanno visto, sabato 23 ottobre 2021, al grido «la gente come noi non molla mai», che è ormai la colonna sonora della protesta mondiale, scendere nelle piazze d’Italia centinaia di migliaia di cittadini in risposta al grido di aiuto dei Portuali di Trieste, così, anche San Severo, in provincia di Foggia, con l’Associazione Leonida, alle 18,30, in Piazza Incoronazione ha dato vita ad una manifestazione di protesta pacifica “Trieste chiama San Severo risponde: green pass misura giusta o sbagliata?” cercando di dare risposta, attraverso gli interventi dei moltissimi cittadini-relatori intervenuti al microfono degli organizzatori, alle centinaia di persone presenti in piazza e a quanti passando in zona e non lesinavano un po’ di minuti di attenzione ai dimostranti.

L’intervento del dr. Mastrangelo alla manifestazione “No Green Pass” a San Severo (Fg)

Tra i molti interventi, il più applaudito, senza dubbio, è stato quello del dr. Mastrangelo, che, in pochissimo tempo e semplicemente, ha espresso la sua posizione, da medico, con 42 anni di attività, sul problema pandemico.
In attesa di conoscere il risultato dell’incontro tra la rappresentanza dei triestini con il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, come rappresentanza del governo, si segnala la continuazione della ‘battaglia’ attraverso le proteste che continuano sulle piazze, lo sciopero generale ad oltranza, indetto dalla FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, cioè la sigla sindacale che racchiude Sanità, Scuola, Formazione e Enti locali, oltre che Commercio e Servizi, fino al 31ottbre 2021, nonchè, quelle del mondo della Scuola, che, attraverso la sigla sindacale ANIEF, Associazione nazionale insegnanti e formatori, va avanti nella sua battaglia impugnando l’ordinanza, con la quale il TAR ha rifiutato la richiesta di sospensione dell’obbligo di possesso ed esibizione del certificato verde, depositando l’appello in Consiglio di Stato e decidendo di presentare domanda alla Corte di Giustizia europea, per avere delucidazioni circa i contorni di un regolamento comunitario, che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per la terza volta. La decisione del presidente del sindacato, Marcello Pacifico, nasce dal fatto che il regolamento, ancora una volta, resta vago nel momento in cui dice: «i cittadini europei possono anche non volersi vaccinare.

Il saluto dei sanseveresi ai triestini dalla manifestazione “No Green Pass” a San Severo (Fg)

Frase in contrasto con l’obbligo che deriva dal lasiapassare, Green Pass, imposizione surrettizia del vaccino, senza il quale non si può lavorare o svolgere praticamente nessuna altra attività sociale.».
Lasciapassare, che, stando al sindacato, «costituisce un vero e proprio oggetto di discriminazione nei confronti di coloro i quali non si sono vaccinati», mentre, si dice convinto della «necessità di effettuare uno screening continuativo e completo per tutti i lavoratori.».
Ribadendo come la certificazione verde sia diventata «solo uno strumento per avere la cittadinanza, basti pensare che per votare il rinnovo degli organi collegiali a scuola occorre avere il Green Pass, altrimenti non si può votare. Noi riteniamo che questo regolamento cosi come è applicato in Italia sia sbagliato, perché siamo andati contro il dettato comunitario.».
Intanto all’orizzonte si vedono sempre più nuvole nere, perché, il lasciapassare, o, Green Pass, come dir si voglia, è diventato indispensabile per qualunque attività sociale, dal lavoro alla scuola ai ristoranti e della sua abolizione, per il momento, da parte del Governo, non c’è traccia, atteso l’obiettivo del raggiungimento, almeno, del 90% della popolazione vaccinata entro fine anno, per poi valutare l’evoluzione della pandemia. Solo allora il governo potrà valutare di allentare le restrizioni, tra cui il lasciapassare stesso, cosa non possibile, però, non prima della prossima primavera, se tutto andrà per il meglio.

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