Scuola

Laurea abilitante docenti: arriva il tirocinio per diventare insegnanti

Prosegue il piano di rilancio della scuola da parte del Governo Draghi. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha annunciato che sono previsti oltre 5 miliardi, già dal prossimo mese. Ma le novità più interessanti, soprattutto dal punto di vista pratico, riguardano il sistema di reclutamento che potrebbe cambiare in modo sostanziale.

Bandi per 5 miliardi

Bianchi: “Il governo ha riposto la scuola al centro di questo nostro Paese in trasformazione. Il nostro cammino ha 2 componenti, riforme e investimenti. Poi il ministro annuncia bandi per 5 miliardi a mense, palestre, nidi-infanzia, didattica, edifici e sicurezza. Sei riforme da adottare entro il 2022, le prime: istituti professionali, orientamento al lavoro, riorganizzazione sistema”. In riferimento al ruolo dei docenti: “Bisogna rendergli dignità”.

Competenze provenienti dal tirocinio

Poi: “Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante. Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”.

Sei riforme per la scuola

Ha spiegato il programma anche il premier Mario Draghi: “6 riforme per la scuola da portare a termine con il Pnrr entro il 2022, 17 miliardi di investimenti cui 3 per affrontare l’emergenza asili nido. Tali linee mostrano il pieno rispetto degli obiettivi concordati in sede europea. Oggi iniziamo questo percorso dall’istruzione, formazione e ricerca”, ha detto Draghi spiegando: “A oggi c’è un calendario di massima per le prime sei cabine di regia”.

Il fatto che si cominci dall’istruzione, paradossalmente sorprende, in positivo. Draghi spiega il motivo: “Un po’ perché il piano dovrebbe disegnare l’Italia di domani, di quelli che oggi sono giovani e poi questo straordinario evento del Nobel al professor Parisi fa pensare nostre potenzialità nel campo della ricerca e della scienza. Formazione e ricerca sono fondamentali per la crescita del nostro Paese”.

“Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei”, ha ricordato il premier. “Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi – ha sottolineato – in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni”.

I sindacati vigileranno sulle modalità di investimento di questi fondi. Anief ribadisce il rischio di disperdere i preziosi finanziamenti che l’Unione europea si accinge a distribuire tra l’Italia e i Paesi membri: “Bisogna innanzitutto supportare la riduzione del numero di alunni per aula, sdoppiando le classi e nel contempo aumentare il corpo insegnante. È questa la priorità delle priorità; in un colpo solo si andrebbe ad aumentare in modo sostanzioso la sicurezza di chi sta a scuola e a migliorare sensibilmente la qualità dell’offerta formativa e in divenire delle competenze degli alunni, una buona parte dei quali risultano in ritardo rispetto alla media dei paesi moderni. A tale scopo, riteniamo sempre più rilevante attuare una seria revisione dei criteri di formulazione degli organici del personale che garantisca un maggior successo formativo oltre che condizioni di maggiore vivibilità e sicurezza nelle scuole. Sulla necessità di cambiare le procedure di reclutamento del personale scolastico possiamo essere d’accordo, ma anche in questo caso prima di tutto occorre garantire l’accesso ai ruoli dei precari storici. Senza questi passaggi, qualsiasi progetto di rilancio della scuole e dell’insegnamento sarebbe vanificato in partenza”.

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