Un primissimo bilancio

Dall’Alto Adige alla Campania, ecco le classi in quarantena dopo una settimana di scuola

Con la ripresa delle lezioni in gran parte d’Italia arrivano le prime notizie di contagi tra gli alunni e i docenti

Bianchi: "Dal 13 settembre tutti a scuola in presenza"

3' di lettura

Con la ripresa della scuola in quasi tutta Italia (il rientro sui banchi si concluderà il 20 settembre con il ritorno in classe degli studenti in Puglia e Calabria), non sono mancati casi di contagi Covid sia tra gli alunni sia tra i docenti. Situazioni che stanno già causando, di conseguenza, quarantene, disagi e nuova didattica a distanza. Dall’Alto Adige alla Campania, i numeri sono ancora contenuti.

Pacifico (Anief): i casi di quarantena si allargano a macchia d’olio

E se Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, spiega che «al momento in tutta Italia sono qualche centinaia le classi in quarantena su un totale di 400mila. A Roma poche decine», il presidente del sindacato Anief Marcello Pacifico lancia l’allarme: «Si allargano a macchia d’olio i casi di classi in quarantena - dice -: un fenomeno che ha preso corpo nei primissimi giorni di scuola prima a Bolzano, per poi trovare terreno fertile anche in Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Lazio. Le lezioni sono riprese da una settimana è già si contano già un centinaio di classi costrette a rimanere a casa, quindi a tornare a quella dad che chi governa la scuola ha detto che ci eravamo messi alle spalle», aggiunge Pacifico.

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Il ministro Bianchi assicura: parliamo di numeri limitati

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dal canto suo, getta acqua sul fuoco delle polemiche. «Sono situazioni specifiche, non sono decine, le stiamo controllando - sottolinea -. Lo abbiamo scritto nel decreto del 6 agosto che laddove ci fossero state delle situazioni di contagio saremmo stati in grado di controllarle e così stiamo facendo. Parliamo di numeri limitati rispetto al totale che, con molta, gioia è ripartito».

Le perplessità dei dirigenti scolastici sulla gestione dei positivi

C’è poi malessere tra i dirigenti scolastici per alcune modifiche nella gestione dei casi in cui emerga una positività. «La gestione delle quarantene è cambiata ma noi presidi non siamo stati informati - denuncia Cristina Costarelli, presidente Associazione nazionale presidi di Roma e dirigente del liceo Newton della capitale - proprio da domani (17 settembre, ndr) avremo nella mia scuola due classi in quarantena e così ho scoperto che mentre lo scorso anno la gestione delle quarantene era in carico alle Asl ora passa ai medici di base: tutto questo non è stato anticipato da alcuna circolare, noi dirigenti non siamo stati informati di questa nuova misura. Le scuole rimangono all’oscuro su aspetti importanti che invece devono conoscere: con questa novità potremmo avere rientri alla spicciolata». La stessa quarantena diversificata - 7 giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati - crea disagi alle scuole, fa notare Costarelli «e alla fine per ogni quarantena si perdono due settime di attività scolastica, perchè certamente il docente non può andare avanti con i programmi se ha pochi ragazzi in classe».

La procedura da seguire in caso di contagi

Il Protocollo di intesa per l’anno scolastico 2021-2022 siglato lo scorso 14 agosto dal ministero dell’Istruzione e da alcune sigle sindacali ha messo in evidenza che, secondo quanto indicato dal verbale del Cts 34/2021, «in caso di sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie di personale o studenti, occorre attivare immediatamente la specifica procedura: il soggetto interessato dovrà essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente». Ciascun lavoratore è tenuto a informare tempestivamente il dirigente scolastico o un suo delegato di eventuali contatti stretti con persone positive, della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l'espletamento della propria prestazione lavorativa o della presenza di sintomi negli studenti presenti all'interno dell'istituto.

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