Il Tirreno

I no-vax non fermano la prima campanella e il rientro nelle aule

Luigi Cignoni Guseppe Boi
I no-vax non fermano la prima campanella e il rientro nelle aule

Scarsa adesione agli scioperi contro il Green pass: solo una classe salta le lezioni La protesta si ferma al volantinaggio all’ingresso delle superiori e Portoferraio

16 settembre 2021
4 MINUTI DI LETTURA





Luigi Cignoni

Guseppe Boi

Portoferraio. Prima hanno protestato in Salita Napoleone, poi in piazza Buttafuoco davanti all’Itcg Carboni, per finire a Concia di Terra. Un vero e proprio tour delle scuole superiori portoferraiesi per dire no all’obbligo del green pass per insegnanti e collaboratori delle scuole. Una protesta che, a conti fatti, ha però raccolto ben pochi consensi. A quanto risulta al Tirreno – che nel raccontare questa vicenda si scontra con le resistenze dei presidi a fornire notizie e numeri ufficiali – soltanto una classe su 15 in Salita Napoleone ha fatto ritorno a casa, mancando i docenti della prima e anche della terza ora. Tutte le altre, a Portoferraio come nel resto dell’isola d’Elba, hanno seguito regolarmente le lezioni.

La protesta dei 15

Del resto erano appena una quindicina le persone che ieri mattina hanno protestato davanti agli ingressi delle scuole superiori del capoluogo elbano. E solo alcuni di loro erano degli insegnanti. Gli altri manifestanti si sono riuniti sotto la sigla “LsE” del comitato “Libera scelta Elba”. Le manifestazioni in Salita Napoleone, piazza Buttafuoco e a Concia di Terra si sono risolte con un sit-in e un presidio informativo a sostegno «di quegli insegnanti che hanno perso il sacrosanto diritto al lavoro su cui la Repubblica Italiana è fondata», come era scritto nel comunicato diffuso dai manifestanti. «Esprimiamo – continua il comunicato – la nostra contrarietà al lasciapassare verde che riteniamo uno strumento assolutamente inutile dal punto di vista della tutela della salute, ma perfettamente funzionale a una politica discriminatoria che ha reintrodotto in Italia misure drastiche che non si applicavano da più di 70 anni». Un riferimento esplicito alle tesi complottistiche portate avanti su alcuni canali nel social network Telegram come, ad esempio, “Basta dittatura” già nel mirino della procura di Torino.

I perché dei sit-in

Tesi e toni che si ritrovano anche in un volantino che è stato distribuito davanti alle scuole in cui i no-vax provano a giustificare il loro no al green pass. «Tale requisito – si legge nel volantino – deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e ciò estende l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia con minaccia di privazione del reddito, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico né di altri soggetti coinvolti nella coercizione. Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Molti di noi, però, reputa ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione e con quanto stabilito dal Regolamento dell’Unione».

“Alcuni docenti”

I riferimenti alla costituzione e a un generico «Regolamento dell’Unione» sono anch’essi tipici della narrazione che avviene sui canali Telegram ed è contestata da tutti gli esperti in materia giuridica. Sono tuttavia portati a fondamento di un appello, genericamente firmato da “alcuni docenti del Foresi”, che chiedono l’apertura di un dibattito politico nell’isola. «Nello specifico della realtà elbana e di questo Istituto, i docenti sottoscrittori ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma. Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule scolastiche, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento. Auspichiamo – termina l’appello – che si avvii un serio dibattito politico, nella società e anche nella realtà locale».

Lo sciopero è un flop

Una realtà locale che però si è vaccinata in massa già prima che cominciasse il dibattito sul green pass e che ieri non ha aderito allo sciopero indetto per la giornata di ieri dalle sigle sindacali Anief e Sisa. Si temeva una forte adesione sull’altro versante dell’Isola, nella scuola primaria del Comune di Rio. Qui era stato addirittura sospeso il servizio di scuolabus. Tutto è però tornato alla più completa normalità. «Come avevamo precedentemente annunciato tutte le cattedre sono state assegnate e tutti i docenti questa mattina (ieri, ndr) sono sul loro posto di lavoro – ha detto al nostro giornale la dirigente scolastico dell’istituto comprensivo, Lorella Di Biagio –. La situazione nei nostri vari plessi è andata normalizzandosi. E tale rimane».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il personaggio

Giacomo, da benzinaio a Pisa a inventore del nuovo social sbarcato in America: «Aiuto la gente a realizzare i sogni»

di Valentina Landucci