16 settembre 2021 - 10:23

Scuola Toscana, bene green pass e controlli: «Più preoccupati per i trasporti»

Qualche criticità sulle linee urbane e sulla tramvia, a Lastra a Signa alcuni studenti rimangono a piedi

di Ivana Zuliani (hanno collaborato Filippo Menci, Jacopo Storni)

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«È bello tornare a scuola». Il primo giorno di lezioni, tutti in presenza (tranne alcune classi del liceo Rodolico), ieri è stato festeggiato dagli studenti, ma anche dagli insegnanti e dai genitori, con il sorriso, nascosto però dalla mascherina. «È molto meglio in presenza, ascolti e qualcosa riesci a ricordare, in Dad si perdeva il filo», esclamano Viola e Agata mentre aspettano la prima campanella fuori dall’artistico Porta Romana. Sono vaccinate, come la maggior parte dei loro coetanei (il 70% dei toscani tra i 12 e i 19 anni ha la prima dose) e non hanno timori a tornare in classe, dove «ci sono le regole da rispettare, il green pass e i banchi distanziati». Ma a prendere i mezzi pubblici sì: arrivano da Prato, però, e devono prendere treno e bus. «Stamani c’era tanta gente anche se uno steward che ha invitato a distanziarci. Ma meglio dell’anno scorso».

Le regole anti Covid prevedono controllo del green pass, obbligatorio per chiunque entri nei locali scolastici eccetto gli alunni, ingressi scaglionati e differenziati, distanziamento, niente assembramenti, mascherina anche al banco. Ma le misure non pesano. «I ragazzi vogliono venire a scuola, la Dad non la sopportano, preferiscono rischiare ma stare insieme» affermano tre genitori. Sono favorevoli al green pass, che «dovrebbe essere obbligatorio anche per gli studenti, almeno delle superiori», sono tranquilli a mandare i figli a scuola, un po’ meno sui bus. «C’era tanta gente questa mattina sull’11, ma non c’è alternativa i mezzi vanno presi». Felici di tornare in presenza anche i professori: «È incoraggiante, perché molti ragazzi si erano persi con la distanza: ma non so se è dovuto alla Dad o alla fragilità di questa generazione» afferma Claudi Vannocci insegnante di lettere.

Alle scuole Buontalenti e Marco Polo (dove i ragazzi entrano in gruppi portando cartelli con su scritto la loro classe) la maggior parte degli studenti arriva con autobus e tramvia. «C’era molta gente sui mezzi, ma non erano così affollati» è il commento di molti. I ragazzi parlano tra loro in gruppo, qualcuno si abbraccia, ma quasi tutti tengono la mascherina sul volto. Al Buontalenti tutti i docenti hanno il green pass, mentre al Marco Polo due professori non vaccinati per scelta ne sono sprovvisti. «Nei prossimi giorni — dice il preside Ludovico Arte — questi docenti insceneranno una protesta davanti alla scuola chiamando i carabinieri per difendere le loro ragioni». In via della Colonna, gli studenti del Michelangiolo e del Castelnuovo scendono dai bus, tutti abbondantemente sotto l’80% di capienza. I flussi, secondo steward e personale Ataf, sono «in linea con i giorni precedenti». Una mamma che ha accompagnato la figlia, al primo anno del Miche, da Coverciano conferma: «Mezzi frequenti e non affollati». Alla Cairoli le maestre hanno scelto di accogliere i bambini del primo anno nei giardini di Piazza d’Azeglio per permettere ai genitori di partecipare all’inserimento. Lo sciopero indetto da Anief, invece ha causato l’assenza di alcuni docenti e bidelli in varie scuole con conseguenti disagi: alla Don Minzoni non è stato possibile aprire la scuola e gli alunni sono stati rimandati a casa.

La scommessa era il trasporto pubblico, con un piano preparato (finalmente) per tempo. «La prima giornata è stata da 6 più» dice il consigliere delegato della Metrocittà, Francesco Casini. Solo alcuni studenti hanno perso il bus a Lastra a Signa (non erano stati informati che ne arrivava uno suppletivo dopo quello già pieno all’80%), mentre alcune classi a Impruneta non avevano segnalato il cambio di orario di uscita. Bus pieni sulle linee 6, 23 e sulla tramvia: «Ma qui — ricorda Casini — i cittadini imparino, basta aspettare la corsa successiva». «I riscontri che arrivano dalla Toscana sono positivi e gli ingressi a scuola si sono svolti senza particolari criticità», commenta il presidente della Regione Eugenio Giani da Castelfranco di Sopra (Arezzo) dove ha inaugurato la nuova scuola primaria. Soddisfatto anche l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. «È un gioco di squadra che ha già funzionato lo scorso anno — dice — e che, dai primi segnali che abbiamo, sta funzionando anche quest’anno».

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