Sciopero per il Green pass Alunni rimandati a casa

Porto Potenza, undici tra insegnanti e collaboratori incrociano le braccia. Disagi per le famiglie, scoppia la protesta: "Primo giorno da dimenticare"

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di Giorgio Giannaccini

Ieri mattina sarebbe dovuto essere il primo giorno in classe per tutti, ma non è stato così per gli alunni della scuola elementare e materna di Porto Potenza. E già, perché i piccoli non sono per nulla entrati e anzi sono rimasti fuori dai cancelli. Infatti, alcuni collaboratori scolastici e docenti dei plessi della scuola elementare (che si trova alla Fondazione Divina Provvidenza) e della scuola materna Coloramondo hanno aderito alla sciopero lanciato a livello nazionale da Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) e Sisa (Sindacato indipendente scuola e ambiente).

Lo scopo della mobilitazione era protestare contro l’obbligo che ha il personale scolastico di possedere il Green pass, ma anche far sentire il proprio dissenso verso i mancati interventi per favorire l’aumento dei distanziamenti all’interno della scuola e contestare allo Stato di non aver stabilizzato diversi insegnanti precari. Il risultato è stato che i cancelli dei due plessi portopotentini sono rimasti chiusi, e quindi il personale scolastico rimasto in servizio ha poi chiamato i genitori dei piccoli per farli andare a riprendere. I disagi sono stati grossi e hanno coinvolto ben otto classi della elementare e quattro della materna, con comprensibili lamentele da parte dei genitori. Un malcontento che non è stato celato neanche sui social, dove diversi genitori hanno espresso il proprio disappunto. "La preside dell’istituto Sanzio aveva mandato lunedì una circolare: avvertiva i genitori che potevano generarsi disagi durante il primo giorno di scuola, in quanto c’era lo sciopero del personale scolastico – afferma Margherita Fermani, presidente del Consiglio d’istituto e consigliere comunale di maggioranza –. Purtroppo chi ha aderito allo sciopero non l’ha comunicato alla preside, e perciò tutta la scuola si è trovata in difficoltà. Da quello che mi risulta, sono state 11 persone, tra collaboratori scolastici e docenti, ad aderire allo sciopero".

Rodrigo Verticelli, presidente regionale Anief, spiega "che il nostro sindacato non è ‘no vax’. Piuttosto contestiamo il fatto che sia stato introdotto il Green pass, ma che allo stesso tempo lo Stato abbia aumentato i distanziamenti dentro la scuola senza però abolire le classi pollaio. Diverse sono le aule da 16 metri quadrati con 24 alunni, quando ogni alunno dovrebbe avere due metri di distanza dall’altro".

"Ricordo pure – aggiunge Verticelli – che gli alunni under 12 non possono essere vaccinati, quindi il Green pass serve a poco per l’insegnante, che è comunque a rischio contagio perché il vaccino non rende immuni. A tutto ciò si aggiunge poi che molti precari non sono stati assunti. Nove scuole su dieci nelle Marche non sono a norma, e ora aspettiamo che il ministro Bianchi mantenga le promesse che ha disatteso, aumentando i distanziamenti nelle scuole. Se così non fosse – conclude il sindacalista –, valuteremo altre forme di protesta nei prossimi mesi".