Via all'anno scolastico con 7.000 alunni in meno «È anche l'effetto no-vax»

Sabato 11 Settembre 2021
L'AVVIO
VENEZIA Sta per suonare la prima campanella in Veneto, ma per una volta il trillo avverrà in serenità (al netto dello sciopero proclamato proprio per lunedì 13 settembre dai sindacati Anief e Sisa). Questa almeno è l'aspettativa di Carmela Palumbo, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, secondo cui «c'è un abisso» fra l'avvio del 2021/2022 e quello dello scorso anno: le immissioni in ruolo sono avvenute un paio di settimane fa e le supplenze sono state definite fra lunedì e martedì, anche se restano circa 2.000 rinunce da rimpiazzare, «tuttavia il sistema informatico permette di farlo in pochi minuti». Spicca però il calo di quasi 7.000 alunni nel primo anno di ogni ciclo, dalle materne alle medie, a causa della denatalità ma anche delle resistenze no-vax e dell'impoverimento da Covid.
GLI ALUNNI
A livello veneto sono 575.731 i bambini e i ragazzi iscritti alle scuole statali, un numero che sfiora quota 700.000 comprendendo pure le paritarie. Vicenza è prima con il 19,1%, seguono Treviso e Verona con il 18,8%, Padova con il 18,6%, Venezia con il 16,6% e Rovigo con il 4,3%, Belluno è ultima con il 3,9%. «L'onda della decrescita non investe le superiori osserva Palumbo per cui riteniamo che sia legata principalmente al calo della natalità, anche se possono incidere pure la contrarietà alla vaccinazione (che induce alle lezioni domestiche, ndr.) e le difficoltà economiche delle famiglie, le quali non mandano più i figli alle scuole dell'infanzia parrocchiali. Non a caso buona parte della riduzione, pari a quasi 5.000 unità, riguarda proprio i bimbi più piccoli». Aumentano invece gli allievi con disabilità: sono 18.557, cioè 1.094 in più dello scorso anno, un aumento a cui corrisponde un incremento di 907 docenti di sostegno, che in tutto sono 11.236, per oltre la metà precari.
GLI INSEGNANTI
A proposito di lavoratori, sono stati immessi in ruolo 5.931 fra insegnanti e ausiliari. Rispetto al contingente di 11.955 cattedre autorizzate dal ministero, ne sono state coperte 5.134, cioè il 42,9%. «Poche? L'anno passato risponde la dirigente regionale erano state meno del 20%. Il problema è legato ai meccanismi di reclutamento. Finora ci sono stati un concorso straordinario per precari e alcune selezioni ordinarie per le materie scientifiche, ma adesso aspettiamo quelle aperte a tutti i laureati». Per quanto riguarda i supplenti, attraverso la piattaforma ministeriale ne sono stati ingaggiati 14.651, vale a dire il 12,9% dei 113.550 precari in Italia e il 23% della pianta organica veneta. «L'anno scorso avevamo iniziato il 9 settembre con le convocazioni in presenza ed eravamo andati avanti per quasi due mesi ricorda Palumbo mentre questa volta le procedure avvengono in modo istantaneo. Ora stiamo raccogliendo e gestendo le rinunce, dovute anche all'obbligo di Green pass. Al momento comunque in tutto il Veneto sono state disposte non più di una decina di sospensioni, dopo quattro assenze per la mancanza della certificazione verde».
I CONTROLLI
A questo proposito, i controlli sul personale vengono effettuati dalle segreterie attraverso l'accesso alla piattaforma ministeriale, che ogni giorno monitora la regolarità delle posizioni rispetto ai dipendenti in servizio. «Per quanto riguarda le verifiche sui genitori puntualizza la dirigente possono essere utilizzate anche le risorse Covid destinate agli incarichi temporanei, per assumere personale ausiliario». I fondi-extra in Veneto ammontano a 26,6 milioni, di cui 3,5 destinati a una trentina di scuole che hanno almeno 5 classi-pollaio da 26/27 studenti l'una.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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