2 settembre 2021 - 07:23

Scuola, in Veneto allontanati i primi professori senza Green pass. É già rischio sciopero

Da Verona a Venezia, le scuole cominciano i controlli. Una delle prof lasciate fuori: «Avevo l’esenzione, valuto denunce»

di Matteo Riberto

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Una mamma (in regola) davanti  a un asilo del centro di Padova per il cosidetto «inserimento» (foto Bergamaschi)
Una mamma (in regola) davanti a un asilo del centro di Padova per il cosidetto «inserimento» (foto Bergamaschi)

Alla mattina l’associazione presidi parlava di due casi, al pomeriggio l’Ufficio scolastico ne contava 4, alla sera ogni sindacalista aveva il suo professore da difendere. La prima campanella suonerà il 13 settembre, ma ieri gli istituti hanno riaperto i cancelli per registrare le prese di servizio dei neoassunti e per i collegi docenti: le scuole hanno quindi dovuto controllare i Green pass e lasciare fuori i primi professori e bidelli che ne erano sprovvisti.

A Verona allontanata la professoressa esentata dalla vaccinazione

È successo a Verona, all’ITS Cangrande della Scala, dove una docente si è presentata senza Green pass ma con un certificato in cui il suo medico di base spiegava che era esentata dalla vaccinazione per motivi di salute. Il certificato non è stato accettato dall’istituto che ha fatto firmare alla professoressa la presa di servizio per poi allontanarla dalla scuola impedendole di partecipare al collegio docenti. «Mi stato detto che l’esenzione doveva essermi certificata da un medico vaccinatore – dice la professoressa – sono quindi andata in un hub ma la dottoressa con cui ha parlato non me l’ha rilasciata. Sto valutando se denunciarla». Altri casi si sono registrati all’Itis Zuccante di Mestre. «Due collaboratori non docenti non avevano il Green pass e non li abbiamo fatti entrare», spiega il preside Marco Maccianatelli.

I primi controlli sul pass vaccinale

Ieri, ha debuttato il «passaporto vaccinale», anche se l’impegno degli istituti è stato limitato. Molti plessi – per il timore di problemi nei controlli – hanno provveduto a registrare le prese di servizio ma hanno rimandato i collegi docenti (o ne hanno fatti solo alcuni) o optato per la modalità online. Tra chi ha fatto il collegio in presenza con tutti i 90 insegnanti, l’Ic Giulio Cesare di Mestre che non ha dovuto lasciar fuori nessuno ma ci ha messo oltre un’ora per i controlli. Anche se tantissime scuole non hanno dovuto affrontare lo stress test di controllare tutto il personale, ieri è stato un primo banco di prova, facilitato dalla mancanza degli alunni. Ma sono emersi comunque problemi, via via aumentati nel corso della giornata.

«Pochi lavoratori senza Green pass»

Alla mattina risultavano pochi i lavoratori senza il Green pass. «Ce ne hanno segnalati due», sottolinea il presidente regionale dell’associazione presidi Armando Tivelli. «Dagli uffici ci risulta che si sono presentati senza Green pass un collaboratore scolastico, un direttore amministrativo e due docenti. Numeri esigui», precisa al pomeriggio la direttrice dell’Ufficio scolastico Carmela Palumbo. Verso sera le segnalazioni si sono moltiplicate. «Ho dovuto lasciare fuori un amministrativo perché sprovvisto di Green pass – dice Luigi Zennaro, preside dell’Ic Camponogara e presidente veneziano dell’associazione presidi – altri cinque colleghi della provincia, alla sera, mi hanno segnalato che hanno avuto casi analoghi».

Rischio caos in vista del 13 settembre

La situazione rischia di esplodere il 13 settembre; non solo perché i numeri potrebbero essere ben più alti. «Fondamentale che, come annunciato dal Ministro dell’Istruzione, sia attivato un sistema online che permetta di verificare i Green pass da remoto – aggiunge Tivelli – sarebbe complicatissimo se una scuola dovesse controllare, uno ad uno, 150 lavoratori ogni giorno».

La piattaforma online per controllare i pass

Sul punto arrivano le rassicurazioni di Palumbo. «Ci è stato detto che verrà prevista una piattaforma alla quale ogni scuola potrà collegarsi e verificare il Green Pass del personale – spiega la direttrice - un sistema online dove gli istituti vedranno chi ha il certificato verde e chi no. Questo semplificherà le cose, considerando anche che la maggioranza del personale scolastico ha aderito alla vaccinazione». La percentuale si aggirerebbe intorno al 90 per cento ma la piattaforma di controllo sarà anche in grado di ricevere immediatamente l’esito dei tamponi del personale non vaccinato, che nella piattaforma risulterà quindi in possesso del Green pass.

I tamponi ogni due giorni per chi non si vaccina

La partita non è chiusa perché l’obbligo del certificato verde – il personale che non lo presenta per cinque giorni viene sospeso senza retribuzione – costringerà i docenti No vax ad effettuare tamponi ogni due giorni con un costo non indifferente. «Non sono No vax – dice Rita Fusinato, segretaria regionale Anief – ma se l’obbligo del Green pass è previsto per il personale scolastico deve essere richiesto anche per tutti gli altri lavoratori. Il 13 abbiamo indetto uno sciopero, e a livello nazionale abbiamo depositato contro la misura un ricorso al Tar del Lazio a cui hanno aderito oltre cinquemila lavoratori della scuola, dei quali circa 500 veneti. Ricordo che si è fatto poco o nulla per risolvere il vero problema, il distanziamento: sono stati trovati pochi nuovi spazi e le classi pollaio sono ancora là».

Il nodo delle cattedre scoperte

Altro tema sono le cattedre scoperte. Si stanno ultimando le nomine dei supplenti che quest’anno avvengono online. «Le nomine in ruolo hanno coperto solo un posto su tre perché ai concorsi straordinari sono stati bocciati tantissimi docenti – spiega Sandra Biolo, segretaria regionale Cisl Scuola – ora stanno avvenendo le nomine dalle Gps (graduatorie provinciali per le supplenze ndr) ma non si riusciranno a coprire tutti i buchi entro il 13 e così centinaia di studenti inizieranno senza avere tutti i docenti in classe».

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