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Scuola: Anief conferma lo sciopero del personale nel primo giorno delle lezioni in ogni regione

Posted by fidest press agency su giovedì, 26 agosto 2021

La protesta per chiedere al Governo soluzioni concrete per riaprire in sicurezza. Pacifico: mancano gli spazi minimi nelle aule per realizzare il distanziamento. Avremo il record di supplenti. L’obbligo del green pass è inutile e discriminatorio e non eviterà la DAD. Dopo un anno e mezzo di Dad, sembrerebbe sacrilego invitare il personale ad astenersi dal lavoro ma per il giovane sindacato, tra i rappresentativi del comparto, non ci sono le condizioni per riaprire in sicurezza. Per questo Anief non ha sottoscritto il nuovo protocollo sulla sicurezza. Continua Pacifico: Da un anno aspettiamo regole nuove sul dimensionamento scolastico, mentre nel 2008 in due mesi furono rubati all’istruzione 10 miliardi. Ora con la variante Delta è stato accertato che il contagio si diffonde anche tra chi ha avuto il vaccino. Continuare a ripetere che l’obbligo vaccinale risolve il problema della DAD e anche quello del distanziamento interpersonale laddove non ci siano le condizioni equivale a mettere a rischio la salute di tutti i lavoratori e le lavoratrici delle istituzioni scolastiche, e dei nostri studenti e studentesse. Per questo si sciopera già il primo giorno della campanella. Chi governa deve ascoltare la voce che proviene dal mondo della scuola. Abbiamo bisogno di classi con non più di 15 alunni ogni 35 metri quadri e non di sanzioni e multe per chi non possiede un green pass per libera scelta o perché non può fisicamente permetterselo. Abbiamo bisogno di organici seri che possano rispondere a questa sfida senza più supplenti chiamati ogni anno. Avremo infatti 180 mila precari nonostante le nuove 50 mila immissioni in ruolo e le 110 mila autorizzate e poco più della metà del cosiddetto organico Covid (peraltro per i docenti da impiegare soltanto per i recuperi). Bisogna ripristinare il doppio canale di reclutamento per evitare l’avviso dei contratti a termine piuttosto che pensare di chiamare gli ennesimi supplenti al posto del personale senza green pass che pure ha lavorato in Dad e in presenza durante la crisi. La scuola merita delle risposte e urgenti. Ancora a giugno con le altre sigle sindacali abbiamo manifestato a piazza Montecitorio per chiedere cambiamenti dopo che il Governo era intervenuto nella scuola unilateralmente sul tema del precariato con l’approvazione del decreto legge sostegno bis. E non siamo stati ascoltati. Ad agosto, il Governo approva alla vigilia della chiusura del Parlamento un altro decreto legge senza consultare le parti sociali che introduce l’obbligo del possesso e dell’esibizione del green pass tra il personale scolastico e universitario e per gli studenti universitari. Abbiamo raccolto in due settimane quasi 150 mila firme per chiederne l’abolizione. A metà settembre in pochi giorni si svolgerà un dibattito parlamentare che avrebbe preteso più rispetto per convertire in legge il provvedimento. Non ci saremo il primo giorno della campanella perché vogliamo esserci a scuola in sicurezza e in presenza tutto l’anno. Chiediamo ascolto. Dialogare significa discutere in due mentre ormai il ruolo del sindacato durante questa crisi si è ridotto a ratificare scelte irragionevoli, senza un preventivo confronto. Siamo pronti a riprendere il dialogo sul tema della sicurezza in classe con dati alla mano e non con slogan.

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