Vaccini e scuola: Figliuolo accelera, presidi e sindacati contestano

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Commander MG Figliuolo------Kosovo,23 luglio. Si e` svolta questa mattina nel palazzo della RTK a Pristina, la conferenza stampa del Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, a poche settimane dal termine del suo incarico come Comandante di KFOR XIX. Agire in maniera preventiva per anticipare gli eventi, adottare un atteggiamento piu` dinamico aumentando il numero delle pattuglie - ha commentato il Generale Figliuolo - sono i principi ai quali si e` ispirato KFOR XIX. Inoltre - ha aggiunto - uno dei fattori chiave del successo in Kosovo e` lapproccio comprensivo che permette di creare collaborazioni solide ed efficaci con la comunita internazionale e con le Istituzioni kosovare. Rispondendo alla domanda di un giornalista il COMKFOR ha ribadito che il terrorismo e` una minaccia globale da cui nessuna nazione puo` sentirsi immune. Le istituzioni kosovare hanno dimostrato una grande attenzione a questo fenomeno anche adottando una legge contro i foreign fighters. Limpegno delle organizzazioni di sicurezza kosovare e`stato fino ad ora molto efficace ha concluso il COMKFOR Negli 11 mesi di Comando del Generale Figliuolo KFOR XIX ha sempre agito nel rispetto del mandato e della risoluzione 1244 delle Nazioni Unite, assicurando un ambiente sicuro e stabile e la liberta` di movimento per tutti i Kosovari senza distinzione etnica ne religiosa. Da settembre del 2014 gli uomini e le donne di KFOR XIX hanno realizzato piu`di 6500 pattuglie e oltre 150 pattuglie sincronizzate con le Forze Armate Serbe lungo il confine amministrativo Kosovo Serbia. Gli elicotteri di KFOR hanno volato per oltre 4300 ore in attivita` operative e di addestramento e le unita` della Forza mulltinazionale hanno realizzato oltre 100 attivita` addestrative congiunte con la Kosovo Police la Border Police e le forze di sicurezza kosovare. Di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e ridurre le tensioni anche lattivita` di Key Leader Engagement svolta da tutte le unita` di K
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Il tempo stringe. Due settimane per riaprire la scuola e non richiuderla. Il governo ha lanciato la corsa per mettere in sicurezza le classi e tutto il personale che gravita intorno al mondo dell’istruzione. E d’altronde è il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli a spiegare come tra le priorità dei prossimi mesi sia quella di accelerare sulla vaccinazione della fascia d’età tra i 12 e i 18 anni, coincidente a grandi linee con la popolazione studentesca delle scuole medie e dei licei e istituti tecnico-professionali.

L’obiettivo è quello di arrivare entro settembre ad almeno il 60% di vaccinati tra gli studenti. Un target in linea con l’andamento della campagna vaccinale: “Ma ogni numero in più, ogni studente in più può fare la differenza tra una classe che rimane aperta e il ritorno alla didattica a distanza”, spiega una fonte di governo.

Così ieri il commissario Francesco Figliuolo ha scritto a tutti i presidenti di Regione: “Al fine di dare ulteriore impulso alla vaccinazione dei più giovani, in previsione della riapertura delle scuole, a far data dal prossimo 16 agosto, vogliano le Regioni predisporre corsie preferenziali per l’ammissione alle somministrazioni dei cittadini afferenti a questa fascia d’età anche senza preventiva prenotazione”. Niente prenotazioni per i più giovani, ai quali potrà essere somministrato solo Pfizer o Moderna, via un passaggio burocratico che secondo la struttura commissariale può essere un volano e un incentivo a incrementare la platea dei vaccinati.

Quella successiva a Ferragosto è una settimana cruciale anche sul fronte del personale scolastico. Venerdì 20 Figliuolo attende sulla sua scrivania il censimento chiesto ai presidenti sulla quantità di personale vaccinato e non nei singoli territori. Oltre il 90% tra docenti e personale tecnico-amministrativo ha completato il ciclo, e a un mese fa risultavano solamente 200mila a mancare all’appello. Un numero che nelle previsioni del governo è destinato a salire, ma preoccupa la previsione di una disparità territoriale, che avvicinerebbe alcune Regioni al 100% di vaccinati bilanciate in negativo da chi è rimasto più indietro.

Misure anche preventive in vista di turbolenze settembrine. Sasso e Floridia, i due sottosegretari all’Istruzione rispettivamente di Lega e Movimento 5 stelle hanno annunciato battaglia in Parlamento per sfoltire se non eliminare le sanzioni per il personale che rifiuta il green pass. A loro si aggiungono i sindacati, che hanno sfornato un documento unitario di forte critica rispetto all’operato del governo. Lo firmano praticamente tutti, Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda e l’Anief, che tuonano: “In una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento sta alimentando forti tensioni”, denunciando che “scarica sui lavoratori tutte le conseguenze di scelte non fatte”, visto che non c’è nessun intervento strutturale per decongestionare le classi sovraffollate, né si pensa a un presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative nelle scuole. Il ministero assicura che continuerà la concertazione con i lavoratori del mondo della scuola, mentre i presidi chiedono gli elenchi di chi non è vaccinato, protestando per i controlli che, in caso di mancanze o omissioni, porterebbero a multe salate anche per i dirigenti scolastici.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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