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Figliuolo lancia la corsa per riaprire le scuole

Italy's special COVID-19 commissioner General Francesco Paolo Figliuolo looks on after receiving a dose of the AstraZeneca coronavirus disease (COVID-19) vaccine, in the Cecchignola military compound in Rome, Italy, March 20, 2021. REUTERS/Remo Casilli (Photo: Remo Casilli via Reuters)
Italy's special COVID-19 commissioner General Francesco Paolo Figliuolo looks on after receiving a dose of the AstraZeneca coronavirus disease (COVID-19) vaccine, in the Cecchignola military compound in Rome, Italy, March 20, 2021. REUTERS/Remo Casilli (Photo: Remo Casilli via Reuters)

Due settimane decisive. Due settimane per riaprire la scuola e non richiuderla. Il governo ha lanciato la corsa per mettere in sicurezza le classi e tutto il personale che gravita intorno al mondo dell’istruzione. E d’altronde è il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli a spiegare come tra le priorità dei prossimi mesi sia quella di accelerare sulla vaccinazione della fascia d’età tra i 12 e i 18 anni, coincidente a grandi linee con la popolazione studentesca delle scuole medie e dei licei e istituti tecnico-professionali.

L’obiettivo è quello di arrivare entro settembre ad almeno il 60% di vaccinati tra gli studenti. Un target in linea con l’andamento della campagna vaccinale: “Ma ogni numero in più, ogni studente in più può fare la differenza tra una classe che rimane aperta e il ritorno alla didattica a distanza”, spiega una fonte di governo.

Così oggi il commissario Francesco Figliuolo ha preso carta e penna e ha scritto a tutti i presidenti di Regione: “Al fine di dare ulteriore impulso alla vaccinazione dei più giovani, in previsione della riapertura delle scuole, a far data dal prossimo 16 agosto, vogliano le Regioni predisporre corsie preferenziali per l’ammissione alle somministrazioni dei cittadini afferenti a questa fascia d’età anche senza preventiva prenotazione”. Niente prenotazioni per i più giovani, ai quali potrà essere somministrato solo Pfizer o Moderna, via un passaggio burocratico che secondo la struttura commissariale può essere un volano e un incentivo a incrementare la platea dei vaccinati. “Sono certa che i governatori risponderanno positivamente”, dice la ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini nel giorno nel quale il contatore tocca quota 35milioni di vaccinati. Nei frigo delle Regioni al momento ci sono ancora 4 milioni di dosi, che insieme a quelle che si aspettano a partire da lunedì (10 milioni di fiale) garantiranno che il ritmo delle somministrazioni non cali. Accelerare sulla vaccinazione degli over 12 avvicinerebbe anche l’obiettivo dell’80% della popolazione con copertura completa, con l’asticella fissata 43 milioni di persone. Ne mancherebbero 8 milioni, e il “recupero” degli oltre 4 milioni di over 50 non vaccinati va a rilento, solo 500mila quelli che si sono vaccinati nel corso dell’ultimo mese.

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In base ai dati, i cittadini tra i 12 e i 19 anni sono complessivamente 4.627.514. Ad oggi hanno completato il ciclo vaccinale 1.087.646 di giovani e giovanissimi, ai quali vanno però aggiunti 1.898.333 ragazzi che hanno già fatto la prima dose e completeranno il ciclo entro la fine di agosto. Per l’inizio di settembre saranno immuni quasi 3 milioni di under 19 e dunque ne restano poco più di 1,6 milioni, parte dei quali si conta di raggiungere con l’iniziativa intrapresa da Figliuolo. Senza contare che immunizzare i più giovani è fondamentale anche per far ripartire in sicurezza il settore dello sport di base, come chiesto a gran voce dalla sottosegretaria Valentina Vezzali.

Quella successiva a Ferragosto è una settimana cruciale anche sul fronte del personale scolastico. Venerdì 20 Figliuolo attende sulla sua scrivania il censimento chiesto ai presidenti sulla quantità di personale vaccinato e non nei singoli territori. Oltre il 90% tra docenti e personale tecnico-amministrativo ha completato il ciclo, e a un mese fa risultavano solamente 200mila a mancare all’appello. Un numero che nelle previsioni del governo è destinato a salire, ma preoccupa la previsione di una disparità territoriale, che avvicinerebbe alcune Regioni al 100% di vaccinati bilanciate in negativo da chi è rimasto più indietro.

Misure anche preventive in vista di turbolenze settembrine. Sasso e Floridia, i due sottosegretari all’Istruzione rispettivamente di Lega e Movimento 5 stelle hanno annunciato battaglia in Parlamento per sfoltire se non eliminare le sanzioni per il personale che rifiuta il green pass. A loro si aggiungono i sindacati, che hanno sfornato un documento unitario di forte critica rispetto all’operato del governo. Lo firmano praticamente tutti, Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda e l’Anief, che tuonano: “In una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento sta alimentando forti tensioni”, denunciando che “scarica sui lavoratori tutte le conseguenze di scelte non fatte”, visto che non c’è nessun intervento strutturale per decongestionare le classi sovraffollate, né si pensa a un presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative nelle scuole. Il ministero assicura che continuerà la concertazione con i lavoratori del mondo della scuola, mentre i presidi chiedono gli elenchi di chi non è vaccinato, protestando per i controlli che, in caso di mancanze o omissioni, porterebbero a multe salate anche per i dirigenti scolastici. La lunga strada verso settembre è appena cominciata.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.