Facebook Pixel
Milano 16-mag
0 0,00%
Nasdaq 16-mag
18.557,96 -0,21%
Dow Jones 16-mag
39.869,38 -0,10%
Londra 16-mag
8.438,65 -0,08%
Francoforte 16-mag
18.738,81 -0,69%

Green Pass, in tre giorni 75mila firmano la petizione per ritirare obbligo per scuola e università

"In tre giorni Anief ha raccolto più di 75mila firme per una petizione volta ad abolire l'obbligo del Green pass per il personale scolastico e per le università". È quanto annuncia il presidente nazionale del sindacato Anief Marcello Pacifico.

Pacifico ritiene il Green pass "una norma palesemente illegittima" in quanto – secondo il sindacalista – violerebbe "il regolamento comunitario 953, approvato dal Consiglio d'Europa e dal Parlamento europeo".

"Si tratta, inoltre – prosegue Pacifico – di una norma inutile perché rispetto a 7 milioni di studenti che non sono vaccinati imporre il Green pass solo agli insegnanti non è utile per poter fare didattica in presenza". Secondo il presidente dell'Anief per ricominciare l'anno in sicurezza l'unica strategia efficace è quella di "sdoppiare le classi rispettando il criterio delle 15 persone ogni 35 mq". In tale scenario Pacifico ritiene che "non abbia senso" l'intervento avviato dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che punta a "chiudere solo le classi con più di 27 alunni". Nelle scuole italiane – prosegue il leader del sindacato – "vi sono in media classi di 35 mq con 25 alunni. Aule non in regola dove il virus si può diffondere lo stesso".

"Il sindacato – sottolinea Pacifico – ha portato avanti una campagna volta a promuovere la vaccinazione come strumento utile per lottare contro la pandemia". Per l'Anief non è tuttavia giusto che gli insegnanti che si rifiutano di vaccinarsi debbano "dover pagare un tampone per poter lavorare".

"I due sottosegretari della Lega e del Movimento cinque stelle del ministero dell'Istruzione – ha affermato Pacifico – hanno detto che le sanzioni verso gli insegnanti che non presentano il Green pass devono essere tolte e che i tamponi devono essere gratuiti. Ma per noi questo non basta. Riteniamo che tale norma sia incostituzionale. Per questo siamo pronti a fare delle diffide, a ricorrere in tribunale e a proclamare gli scioperi. Con questo atteggiamento non vogliamo contrastare l'azione del governo ma sottolineare il principio che bisogna consultare le parti sociali e trovare insieme le soluzioni migliori per aprire le scuole in sicurezza a settembre".

Condividi
"
Altri Video
```