6 luglio 2021 - 10:53

Covid a scuola, classi «pollaio» e nodo trasporti, a Brescia incubo Dad parziale alle superiori

Bonelli: «Se le regole restano quelle di maggio è difficile». Lunedì un incontro

di Thomas Bendinelli

Covid a scuola, classi «pollaio» e nodo trasporti, a Brescia incubo Dad parziale alle superiori
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Grande è la confusione sotto il cielo, ma per la scuola la situazione è tutt’altro che eccellente. Terminato l’anno scolastico da poche ore con le prove di maturità, la discussione è aperta su come si entrerà in classe a settembre. Nei giorni scorsi il comitato tecnico scientifico ha suggerito un rientro a scuola sarà con mascherine e distanziamento fisico. Ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, durante una delle tappe in alcuni istituti scolastici della bergamasca, ha detto che «La scuola per cui stiamo lavorando è in presenza, senza se e senza ma». Insomma, a oggi nulla è definito. Di certo c’è però che o si cambiano le regole attualmente in vigore, o di rientri in classe al 100% in presenza non se ne parla. Il primo problema sono le quarantene rigide: «Se restano i criteri di fine maggio - osserva il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Bonelli -, finché parliamo di primaria potrebbe anche cambiare poco, ma già dalla secondaria di primo ciclo e quindi con sei o sette docenti che girano nelle diverse classi, si rischia di paralizzare tutto nel giro di poco». Altro nodo il distanziamento fisico. Nelle scuole del primo ciclo di problemi particolari non ve ne sono, ma alle superiori le classi pollaio iniziano a essere più frequenti e quindi, se resta il metro di distanza, resta anche la fatidica dad. Stesso discorso per i trasporti: oggi i pullman girano all’80% della capienza, si può arrivare al 100%, ma si sa che in alcuni orari - nel mondo pre covid - girano ben oltre il limite. Quindi? «O si cambia la regola, o un po’ di dad alle superiori è destinata a rimanere». Lunedì, convocato dalla prefettura, ci sarà un tavolo trasporti per capire come muoversi e se ci sono novità a riguardo su capacità, potenziamento della rete e regole. Sapendo però che a Brescia si può anche essere preparati a ogni evenienza, ma poi certi passaggi devono partire da Roma. Non da ultimo vi è anche il tema dell’organico aggiuntivo dato dal’emergenza: «Le risorse stanziate sono state utilizzate a metà - osserva Bonelli -, ma è necessaria ovviamente una redistribuzione interna alle scuole, alcune non ne hanno avuto bisogno, altre hanno esaurito i fondi, ed è necessario che ci sia un prolungamento anche per il 2022». A complicare un po’il quadro sono anche i rimandati a settembre: dopo l’anno del tutti promossi per necessità, quest’anno sono tornate le bocciature e, ancor più, le sospensioni di giudizio. Il risultato è che fino a settembre non ci sarà un quadro completo sulla composizione delle classi. Nel frattempo la macchina dei concorsi va avanti ma pare che quello riservato alle discipline scientifiche Stem si stia rivelando particolarmente severo, al punto che alla fine, secondo il sindacato Anief, il numero di chi avrà superato il concorso sarà inferiore al numero di posti messi a disposizione. Se queste sono le premesse, oltre al solito sostegno, facile immaginare che anche su matematica e scienze si dovrà far ricorso (anche quest’anno) a un gran numero di supplenti. I quali difficilmente saranno in cattedra dal primo giorno.

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