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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 119

Istruzione: Bianchi vuole eliminare le classi pollaio e più docenti di sostegno

Posted by fidest press agency su lunedì, 21 giugno 2021

Il ministro dell’Istruzione ammette gli errori dei governi degli ultimi 15-20 anni. “Il tema classi sovraffollate, classi pollaio, è frutto di una scelta fatta in passato – ha detto oggi Bianchi – : sono stati concentrati gli istituti nei grandi capoluoghi ma si è rivelata una trappola e sta creando problemi di gestione. Su questo io sto facendo le mie battaglie, non metto certezze sui risultati. Io sto cercando di fare sì che non ci siano classi da 28 studenti e di prevedere istituti superiori non solo nelle grandi città, cambiando modo di fare politica che negli ultimi 20 anni ha guardato altrove”. Bianchi ha anche parlato di sostegno agli alunni con disabilità. “Agire sull’inclusione – ha detto – significa agire su un punto forte della nostra storia: stiamo lavorando molto con le forze in Parlamento per giungere alla possibilità di una soluzione che permetta non solo 15mila assunzioni di insegnanti di sostegno, ma qualcosa in più. Ma bisogna che anche le nostre università mettano a disposizione più posti per la specializzazione nel sostegno, serve un’azione di sistema. Se moltiplichiamo i 300mila casi di studenti che in Italia hanno bisogno del sostegno, per il numero dei ragazzi che sono nelle classi in cui quei ragazzi vivono, si vede come questo coinvolge tutta la scuola italiana”. “Avere persone specializzate dalle nostre università, in grado di agire come sostegno a un cambiamento dell’intera classe è un elemento fondamentale. Su questo con molta fatica stiamo raccogliendo anche un consenso tra le forze politiche”, ha spiegato ancora Bianchi. Il ministro ha quindi evidenziato il tema dei troppo pochi posti per le scuole di specializzazione, “un elemento che dobbiamo risolvere: ne ho parlato a lungo con la ministra dell’Università. Dobbiamo portare le persone alla specializzazione avvalendoci delle esperienze che hanno avuto”. È evidente, quindi, l’intenzione del titolare del dicastero dell’Istruzione di portare avanti gli impegni presi meno di un mese fa a Palazzo Chigi, a iniziare dall’esigenza di assumere nuovi docenti con modalità più snelle e moderne, in linea con quelle adottate dall’Unione europea, anche per evitare che la prossima estate si arrivi a coprire nemmeno il turn over. “Per noi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è troppo importante rivedere il rapporto alunni-classi, oltre che quello alunni-plessi scolastici, alunni-insegnanti: se si vuole davvero migliorare l’offerta formativa e ridurre la dispersione scolastica, sono tutti passaggi ineludibili”.

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