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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Docenti di sostegno, Anief presenta il reclamo collettivo al Comitato europeo dei Diritti Sociali

Posted by fidest press agency su martedì, 8 giugno 2021

È stato presentato al Comitato europeo dei Diritti Sociali il reclamo collettivo del giovane sindacato a seguito delle plurime violazioni della Carta Sociale Europea commesse dallo Stato italiano riguardo lo scarso numero posti di sostegno attivati in organico di diritto, il conseguente irrisorio numero di posti utili per le immissioni in ruolo e le scarse possibilità di accesso a procedure di specializzazione da parte dei precari. Marcello Pacifico (Anief): “Insegnanti di sostegno e alunni con disabilità sono vittime di un sistema contorto volto a ‘risparmiare’ proprio su un settore così delicato dell’Istruzione pubblica. Il nostro sindacato non può più tollerare una simile situazione, per questo abbiamo denunciato al Comitato Europeo l’irregolarità del nostro sistema nazionale, richiedendo il suo intervento”.Dopo il reclamo collettivo n. 146/2017 già accolto dallo stesso Comitato europeo dei Diritti Sociali per la tutela dei diritti dei docenti con 36 mesi di servizio e quello n. 159/2018 presentato in favore dei docenti con diploma magistrale abilitante di cui è ormai prossimo l’esito, l’Anief si rivolge nuovamente al CEDS per sottoporre al vaglio del Comitato la disastrosa condizione in cui versa il sostegno didattico agli alunni con disabilità in Italia. Nel reclamo appena depositato, infatti, il giovane sindacato ha tenuto a evidenziare l’ormai congenita situazione di precarietà di gran parte dei docenti di sostegno (ben 104.000 ossia oltre il 56% dell’organico complessivo), la mancanza della necessaria specializzazione didattica per oltre il 79% degli insegnanti precari impegnati nelle attività didattiche di sostegno dovuta anche ai numeri esigui di posti attivati per i percorsi di specializzazione in molte zone d’Italia, il mantenimento di 82.509 posti di sostegno nel così detto “organico di fatto”, ossia nell’organico utilizzabile soltanto per conferire contratti con scadenza al 30 giugno causando, conseguentemente una discontinuità didattica particolarmente corposa e che danneggia annualmente ben 170 mila alunni con disabilità (il 59% del totale). È stato segnalato, inoltre, l’inevitabile ricorso allo strumento del contenzioso giudiziario, da parte delle famiglie, per ottenere ogni anno l’attribuzione del corretto monte ore con l’insegnante di sostegno.

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