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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Scuola: Precari, quelli italiani trattati peggio al mondo

Posted by fidest press agency su domenica, 16 Maggio 2021

Quando si parla di precariato c’è poco da ridere. Perché la loro situazione nella scuola italiana è la peggiore al mondo: si inizia a lavorare a 30 anni, si fanno supplenze per 20 anni con lo stesso stipendio, che non copre neanche l’inflazione e non riguarda gli scatti di anzianità, poi si cerca di fare carriera, ma prima di 9 anni non si può chiedere il primo aumento stipendiale e, in seguito, nella ricostruzione di carriera non è riconosciuto almeno un terzo del servizio prestato. A dirlo, intervistato dall’agenzia Teleborsa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista ritiene che “il danno della piaga della precarietà debba andare rimosso” dal punto di vista politico, legislativo e pure contrattuale.La supplentite sta dilagando: senza provvedimenti validi, a settembre si toccherà il record delle 250 mila supplenze annuali. Marcello Pacifico, sindacalista autonomo a capo dell’Anief, sostiene che i tempi sono oramai più che maturi per “fare riconoscere un’identità d’incarico, per chi ha avuto più di 24 mesi di contratto come precario. È la stessa indennità che prevede la Cassazione: Anief si è sempre distinta per avere portato tutte le questioni dei precari in tribunale ed oggi le dobbiamo portare ai tavoli contrattuali”, ha spiegato Pacifico.”La scommessa sul valore degli insegnanti è importante”, ha continuato il sindacalista, e per questo “l’indennità di incarico deve essere riconosciuta: lo stiamo dicendo nelle assemblee, dove ci sono stati più di 30 mila partecipanti, e questo è un segnale che ancora una tra gli insegnanti qualcosa si muove. La coscienza di recuperare dignità di una professione che è importante per la ripresa del Paese”.”Siamo convinti – ha incalzato il leader dell’Anief – che se si rimuovono tutti quegli ostacoli affinché venga finalmente assegnato un posto di ruolo da parte dello Stato, ciò porterà a una rivisitazione della nostra scuola”, che non sarà più, come avviene oggi, caratterizzata “della supplentite, ma all’insegna di posti assegnati in organico di fatto e trasferiti in organico di diritto per l’ordinario funzionamento”, ha concluso Pacifico.

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