Economia

Piano scuola estate, bene per Anief ma ora si parli degli organici per salvare il prossimo anno

28 aprile 2021 - 14.53
(Teleborsa) - "Il piano scuola estate è positivo nella misura in cui utilizza il tempo estivo per il recupero degli apprendimenti per tutti gli studenti che avranno la possibilità di andare volontariamente a scuola, fermo restando che non si può recuperare in un mese o due quello che non si è fatto durante l'anno e che d'estate è ancora più difficile a causa del clima caldo". E' quanto afferma Marcello Pacifico, Presidente del sindacato Anief, in merito al piano annunciato dal Ministro Bianchi.

"Il nostro problema non è tanto recuperare d'estate gli apprendimenti, quanto piuttosto quello di non perdere il prossimo anno scolastico", ricorda il sindacalista, lanciando un nuovo appello al governo per intervenire sulle classi pollaio e sul dimensionamento dell'organico.

"Le idee le abbiamo ben chiare - afferma - gli organici non devono essere fatti in base ad una semplice media aritmetica, ma devono prevedere un puntale rapporto insegnanti-alunni e, sino a quando ci sarà il Covid, anche un rapporto sui metri quadri di superficie delle aule".

"Tutto questo non è mai stato fatto, tanto che le scuole sono dovute andare in didattica in presenza al 75% ed al 50%. Ora si torna al 100% anche in zona rossa, ma tutto questo non può essere di conforto perché i dati sui mancati contatti a scuola derivano proprio dal fatto che abbiamo cercato di rispettare il più possibile i protocolli ed anche le indicazioni di architetti ed ingegneri sulle spaziature".

"La scuola non è solo un problema di banchi o di spazi, ma anche di organici", ricorda il Presidente di Anief, spiegando che per risolvere i problemi della dispersione scolastica, della disoccupazione e dei neet occorre innanzitutto assegnare degli organici personalizzati.

"Noi vogliamo che attraverso una lettura combinata del PNRR e della legge di bilancio si investa finalmente in maniera sistemica nella nostra scuola con un punto in più di PIL. Questo è fondamentale - rimarca il sindacalista - perché altrimenti questi 30 miliardi evaporeranno in 6-7 anni e non resterà nulla. La scuola italiana avrà gli stessi problemi di oggi".

"La cosa importante è quindi fare un punto in più di PIL intervenendo subito sugli organici", conclude.
Servizio a cura di Teleborsa

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