Scuola, al via la mobilità per i docenti

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Di Redazione Metropolitan

Nella scuola italiana la Legge 159 del 2019 sancisce l’obbligo di permanenza per cinque anni nella scuola di titolarità. Ora non più, il ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’ordinanza che dà il via alla mobilità nella scuola. Già da tempo, dopo la pandemia, i sindacati avevano chiesto l’abolizione di questa legge. Ad unirsi all’appello l’Anief chiedendo appunto di abolire il blocco.

Scuola, le date per le richieste di trasferimento

Dopo un periodo di stallo che ha preoccupato le organizzazioni sindacali è arrivata la notizia del provvedimento. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’ordinanza che dà il via alla mobilità nella scuola. I docenti, il personale educativo e il personale Ata possono ora chiedere un trasferimento. La riforma coinvolge circa centomila persone, che puntano ad avvicinarsi a casa o a cambiare la sede di lavoro.

Nel frattempo ecco le date per la mobilità di quest’anno. Per il personale docente le domande potranno essere effettuate da oggi fino al 13 aprile: entro il 19 maggio. I movimenti saranno pubblicati il 7 giugno. Il personale educativo dovrà presentare domanda dal 15 aprile al 5 maggio: le operazioni saranno concluse entro il 19 maggio e la pubblicazione dei movimenti avverrà l’8 giugno. Infine per il personale Ata, le domande potranno essere effettuate da oggi al 15 aprile 2021: la pubblicazione dei movimenti è fissata per l’11 giugno. Gli insegnanti di religione cattolica potranno, invece, presentare domanda di mobilità dal 31 marzo al 26 aprile: i movimenti saranno pubblicati il 14 giugno.

Il problema del vincolo quinquennale

A bloccare il provvedimento è stato il vincolo quinquennale previsto dalla Legge 159 del 2019 che sancisce l’obbligo di permanenza per cinque anni nella scuola di titolarità, bloccando i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado assunti dalle graduatorie di merito del concorso straordinario 2018. A rientrare in questo blocco sono anche i docenti immessi in ruolo nell’anno scolastico 2020/21, a prescindere dall’ordine o grado di istruzione, o di assunzione, o dalla procedura utilizzata per il loro reclutamento. Un vincolo per il quale il ministero vede ancora la lotta delle organizzazioni sindacali.

A chiedere la sua abolizione, oltre ai sindacati confederali, è anche l’Anief, tramite il presidente Marcello Pacifico: “Abolire il blocco sulla mobilità del personale di ruolo come assumere a tempo indeterminato i precari con oltre 36 mesi, reintrodurre i posti tagliati dal dimensionamento, confermare l’organico Covid, cancellare la condizione di fragilità dal computo della malattia, sono delle norme indispensabili se si vuole cambiare pagina e ripartire il prima possibile con una scuola all’altezza della situazione. Cambiare solo a parole, a noi non interessa. Cominciamo con il togliere i vincoli senza senso agli spostamenti del personale”.

Sulla questione è intervenuto, nei giorni scorsi, anche il deputato e sottosegretario leghista Rossano Sasso: “Chiederò a tutte le forze di maggioranza di unirsi alla proposta della Lega di sospendere il vincolo quinquennale per gli insegnanti. In un periodo di avvenimenti che hanno stravolto la vita di milioni di persone, è lecito chiedere una deroga al vincolo sulla permanenza dei docenti in una sede lontana centinaia di chilometri dai propri affetti, dalle proprie famiglie”.

Giacomo Cattani