Finanza

Sostegno, Anief: 100mila cattedre ai precari, 5mila in più è solo un timido segnale

Pubblicato il 24/03/2021
Ultima modifica il 24/03/2021 alle ore 19:47
Teleborsa
La macchina organizzativa per l’avvio del prossimo anno scolastico è partita, ma sul sostegno non si riscontra quel cambio di passo che tanti si attendono per evitare che una cattedra su tre continui a essere assegnata al personale precario. Un’attenta analisi sull’argomento è stata pubblicata in queste ore dalla rivista Tuttoscuola, nella quale si ricorda che all’interno della “recente decretazione dell’organico di diritto del personale scolastico per il 2021-22 sono stati aggiunti 5mila nuovi posti di sostegno, quale quota iniziale di 25mila posti previsti a regime dal 2023/24. Gli incrementi dei posti di organico del sostegno saranno introdotti gradualmente: 5.000 posti appunto dal 2021/22, 11.000 dal 2022/23 e 9.000 posti a decorrere dal 2023/24”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “l’incremento di soli 5 mila posti, a fronte di oltre 100 mila cattedre che continueranno andare in deroga al 30 giugno il prossimo anno, è solo un timido segnale, ma nulla di più. Servono azioni concrete, a iniziare dalla cancellazione dell’organico di fatto, per il sostegno come per tutte le discipline. Si provveda poi a specializzare su sostegno tutti i docenti che ne fanno richiesta, considerando che stiamo parlando comunque di personale con abilitazione all’insegnamento che ha coscienza di quello che fa”.

Di diritto fondamentale per gli alunni disabili con handicap certificato grave ad avere il proprio insegnante specializzato ha infine parlato oggi il leader dell’Anief a Italia Stampa.

Il problema sta nelle modalità di accertamento della disabilità, sulle nuove certificazioni e sul nuovo profilo di funzionamento che andrebbe a sostituire il piano dinamico funzionale – ha continuato Pacifico -. Secondo il Tar questi elementi devono riguardare solo gli alunni che hanno passaggio di grado. Per gli altri rimangono in vigore le precedenti regole, che hanno sempre visto nel Pei, il Piano educativo individualizzato, l’indicazione delle ore di sostegno”.

"Quindi anche la mancata attribuzione di queste ore, che in futuro sarà oggetto di segnalazione del dirigente scolastico, sulla base dell’attivazione degli organismi preposti e in ultima analisi “sempre dell’Usr, si potrà comunque eventualmente impugnare con la campagna Anief #nonunoradimeno che Anief sviluppa dalla sua nascita per garantire il diritto alle ore di sostegno richieste dalle certificazioni e negate dall’amministrazione centrale e periferica. La Corte Costituzionale ci ha infatti ricordato – con la sentenza 80 del 2010 - che l’assegnazione di un docente specializzato è fondamentale per garantire a pieno l’inclusione scolastica”, ha concluso Pacifico.
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