3 marzo 2021 - 07:39

Adolescenti, aumenta il consumo di sostanze illegali comprate sul web

Non solo le «classiche» eroina e cocaina, tra i ragazzi cresce l’abuso di oppioidi, ansiolitici e sostanze sintetiche non meno pericolose. Neanche la pandemia ha fermato il mercato dello sballo, che ha trovato spazi su internet come dimostrano i sequestri

di Elena Meli

Adolescenti, aumenta il consumo di sostanze illegali comprate sul web Getty Images
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No, la pandemia non ha fermato l’abuso di droga. Anzi: il consumo di sostanze stupefacenti magari è cambiato, ma quasi certamente è cresciuto. Lo ipotizza il rapporto di dicembre dell’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (Emcdda), in cui sono confluiti i dati raccolti fino a ottobre 2020, che conferma la tendenza degli ultimi anni a uno spostamento verso droghe diverse dalle classiche cocaina ed eroina, ma non per questo meno dannose. Sono le nuove sostanze psicoattive o NPS, la massa quasi indistinta di droghe di ultima generazione dedicate soprattutto ai giovani in cerca di emozioni chimiche: derivati di oppioidi, cannabinoidi sintetici, catinoni, feniletilamine e chi più ne ha più ne metta, che spuntano come funghi e viaggiano senza freni perché, finché non vengono identificate e inserite nella tabella delle sostanze stupefacenti, sono di fatto legali.


Nuove sostanze identificate

Anche secondo la Relazione annuale 2020 della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga l’uso è in crescita, con i sequestri di dosi cresciuti in Italia del 95 per cento nel 2019. Nell’ultimo rapporto Emcdda c’è però anche una buona notizia perché dopo il boom del 2014-2015, quando le nuove droghe segnalate al sistema di allerta europeo erano un centinaio l’anno, l’introduzione di novità nel mercato dello sballo viaggia ora a un ritmo meno vorticoso (anche se nei primi dieci mesi del 2020 ne sono arrivate 38). Negli ultimi cinque anni tuttavia è rimasto invariato il numero di nuove sostanze identificate e presenti in circolazione: c’è quindi una gran massa di NPS con cui «farsi», a cui si aggiungono la cannabis in tutte le sue forme e medicinali come benzodiazepine, oppioidi o antidepressivi da aggiungere al mix, in una scelta quasi illimitata per acquisti che si possono fare sempre più spesso su internet.


L’isolamento non ha fermato lo spaccio

Anche per questo l’isolamento a casa non ha intaccato il mercato, anzi: come spiega la criminologa Mara Mignone del Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità (RISSC), «Il disagio, soprattutto dei giovani, è aumentato ed è cresciuto il tempo passato sul web, dove è sempre più facile trovare droghe o farmaci anche senza spingersi nel darknet, la rete parallela che pullula di attività illegali. Sempre più spesso i venditori promuovono la loro merce su social o piattaforme che nascono per tutt’altri scopi, per esempio per videogiochi o forum; poi per la transazione ci si sposta sui messaggi, pochi passaggi e il pacchetto con le sostanze arriva a casa, del tutto anonimo. E con l’enorme incremento del viavai dei corrieri a causa della pandemia, intercettarli è come trovare un ago in un pagliaio».

Sostanze «da gruppo» e solitudine

Se quindi da un lato contrastare il traffico sta diventando perfino più complicato, dall’altro la domanda non accenna a scendere, complici i prezzi bassi delle dosi e soprattutto la solitudine e il malessere dei ragazzi, acuiti dalla pandemia. «Il disagio dei giovanissimi è palpabile», dice Enrico Zanalda, presidente della Società Italiana di Psichiatria. «Non abbiamo ancora dati certi, è plausibile un decremento nell’uso di sostanze “da gruppo” come gli eccitanti ma è certo l’aumento del consumo di quelle con effetto consolatorio, fra cui anche l’alcol. Nella solitudine può venire meno l’effetto imitazione , quando nel gruppo qualcuno assume sostanze, ma il malessere fa venire voglia di intontirsi con qualunque mezzo. I danni li capiremo solo fra qualche mese».


Mix pericolosi

Per le NPS sono ancora poco noti per l’eterogeneità delle sostanze e dei mix che si trovano nella dose; se però la chiusura delle discoteche riduce il numero di intossicazioni acute (la cronaca dei casi arrivati in Pronto soccorso negli ultimi anni racconta di crisi convulsive, disturbi cardiovascolari, ipertensione, coma), resta il timore per le conseguenze sul cervello, devastanti e imprevedibili soprattutto sui circuiti cerebrali in formazione dei giovanissimi. Oltre ad allucinazioni, deliri e aggressività momentanee le NPS possono provocare danni neurobiologici permanenti e, per esempio, portare a galla psicosi latenti o dare comportamenti distorti, incapacità di avere relazioni serene con gli altri, sindromi in cui si perde del tutto la motivazione alla vita. Senza contare la dipendenza, come segnala la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia che affronterà il tema nel convegno nazionale la prossima settimana, o i danni dovuti all’uso di cocktail che mescolano droghe vecchie e nuove: stando a dati raccolti dall’Università di Chieti il 70 per cento dei giovani ricoverati per sintomi psichiatrici da sostanze psicoattive ha ammesso di usarne più di due, il 40 per cento ha associato benzodiazepine, antiepilettici, antidepressivi, oppioidi. Chi non trova altro spesso si arrangia proprio coi farmaci che recupera in casa, dagli amici o che compra online: è il «pharming», la nuova frontiera del drogarsi facile. Un fenomeno che non ci riguarda, perché per i medicinali serve la ricetta medica e non c’è da preoccuparsi? Non proprio: stando all’Emcdda l’Italia è terza, dopo Regno Unito e Finlandia, per la prevalenza di uso ad alto rischio degli oppioidi.

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