Elezioni del CSPI del 13 aprile/2. Nuova spaccatura sindacale

Non è compatto il fronte sindacale riguardo alle prossime elezioni del CSPI. Quattro sindacati rappresentativi (Cisl-scuola, Flc-cgil, Snals e Gilda) hanno richiesto il rinvio delle elezioni del 13 aprile disposte da un’ordinanza ministeriale per il rinnovo della componente elettiva del CSPI. Altri due no.

La richiesta di rinvio, infatti, non solo non è stata sottoscritta dall’Anief che ha bollato di incostituzionalità il rinvio (“lesivo della dignità del personale della scuola che in presenza e a distanza garantisce il diritto allo studio”) e ha ironizzato su una possibile paura degli altri sindacati per il confronto con gli elettori, ma non è stata firmata nemmeno dalla Uil scuola che già a novembre, in pieno dissenso polemico anche nei confronti degli altri due sindacati confederali, non aveva sottoscritto il contratto integrativo sulla didattica digitale integrata.

Peraltro già da tempo alcune esternazioni (sulla DAD, sui concorsi) del segretario della Uil-scuola, Pino Turi, avevano evidenziato una certa mancanza di sintonia nei rapporti tra i sindacati rappresentativi.

Mentre appare comprensibile che l’Anief da ‘giovane’ sindacato scalpiti per avere per la prima volta un proprio rappresentante all’interno del CSPI, più difficile capire se la differente valutazione di merito della Uil-scuola sia motivata anche da una ricerca di caratterizzazione della propria posizione, oppure se il sindacato diretto da Turi abbia ragioni più profonde che intaccano lo spirito di confederalità di Cgil, Cisl e Uil.