Sei già abbonato? Accedi
Hai scelto di non dare il consenso alla profilazione pubblicitaria e del contenuto e di aderire all’offerta economica equivalente.
Accesso Consentless

Naviga il sito di Iodonna.it, Amica.it, Oggi.it, Living.corriere.it, Viaggi.corriere.it, Abitare.it e Style.corriere.it rifiutando tutti i cookie di profilazione ad eccezione di quelli tecnici necessari.

Hai cambiato idea e preferisci dare il consenso?1

Naviga il sito di iodonna.it con pubblicità profilata e senza abbonarti

Un anno di Covid: i consigli degli esperti per gestire lo stress post-traumatico

Ansia e depressione sono alcune delle conseguenze psichiche che si registrano nella popolazione a un anno dall’inizio della pandemia. Il rischio è di compromettere, anche a lungo termine, benessere e salute mentale non solo dei pazienti guariti dal virus, degli operatori sanitari e delle famiglie delle vittime, ma di tutte le persone che anche solo indirettamente stanno subendo i colpi del Coronavirus.

Donne e over 50 i più colpiti

Secondo gli esperti SIP Società Italiana Psichiatria: «Nessuno sarà più se stesso come prima. Un anno di emergenza da Covid rischia di sviluppare uno stress cronico, il cosiddetto disturbo da stress post-traumatico (PTSD), che può lasciare segni perduranti nel tempo, o addirittura irreversibili». I sintomi cronici o persistenti vanno dall’insonnia a incubi ed ansia: fino a un individuo su tre potrebbe soffrirne. Nella popolazione generale sono le donne la categoria più a rischio, probabilmente perché il lockdown ha pesato più che mai su di loro, sia come madri alle prese col ménage familiare, sia come lavoratrici nella difficoltà di conciliare famiglia e lavoro.

Getty Images

Il disturbo da stress post-traumatico

Diversi studi condotti in Italia, Spagna, Cina, India, Irlanda e Israele hanno riscontrato un’incidenza del 30% della Sindrome post traumatica nella popolazione generale. «È un disturbo psichiatrico che può svilupparsi in seguito all’esposizione ad eventi traumatici così eccessivi da determinare uno sconvolgimento psichico. Tale disturbo non è un evento che si realizza immediatamente dal punto di vista clinico, ma ha bisogno di tempo per costruirsi», spiegano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della SIP.

Ansia, depressione e insonnia

«Gli effetti sulle persone sono a lungo termine e talvolta cronici, ma dipendo anche dalla capacità del soggetto di adattarsi e affrontare le avversità. Se nella prima fase della pandemia abbiamo osservato un preoccupante aumento dei livelli di ansia, depressione e insonnia, lo stress persistente di una situazione di emergenza che dura da quasi un anno, senza alcuna certezza di uscirne a breve, rappresenta un evento traumatico cronico che è ancora in divenire ma di cui vediamo già gli effetti nel tempo, allargati alla popolazione generale», precisa di Giannantonio.

Come intervenire

«Se ansia, insonnia, frustrazione e irascibilità si protraggono per più di tre settimane è necessario rivolgersi allo specialista. La telemedicina in particolare, permette oggi di fornire un’alternativa, valida ed efficace di supporto psicoterapico con la possibilità di intervenire tempestivamente ed adeguatamente. Si permette così di elaborare l’esperienza traumatica del Covid-19 e controbilanciare le condizioni di isolamento e distanziamento che contraddistinguono la pandemia», conclude di Giannatonio.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA