Bari

"In Puglia non è più obbligatorio andare a scuola": i sindacati scrivono a Draghi

"In Puglia non è più obbligatorio andare a scuola": i sindacati scrivono a Draghi
Una lettera a firma di tutte le organizzazioni sindacali per chiedere uniformità di disposizioni a livello nazionale: nella regione guidata da Emiliano infatti le famiglie possono scegliere per i propri figli la didattica a distanza. "Ma la scuola non è un assembramento qualsiasi e le disparità a livello regionale peseranno"
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"Le chiediamo che fra i primi atti del suo Governo vi sia la necessaria armonizzazione, sul territorio pugliese, delle disposizioni in materia di scuola e rischio pandemico, riconducendo a livello nazionale le scelte da adottare in materia di attività didattica che l'attuale esecutivo ha di fatto delegato alle Regioni". Lo scrivono i sindacati pugliesi della scuola, Associazione Nazionale Presidi, Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals, Anief, Fgu Gilda, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.

I sindacati, nella lunga missiva, con riferimento alle ordinanze regionali che lasciano alle famiglie la libertà di scelta sulla frequenza in presenza "in contrasto con le norme governative", spiegano che "le ordinanze pugliesi attuano una sorta di scarico di responsabilità in merito al rischio pandemico", lasciando passare il messaggio che "in Puglia non è obbligatorio andare a scuola". Evidenziano, inoltre, che la "didattica mista", in presenza e a distanza, comporta "gravi difficoltà nella organizzazione e svolgimento delle attività" e incide su "deficit formativo e dispersione scolastica".


"La scuola pugliese - scrivono i sindacati - si trasforma, di fatto, in un servizio a scelta, una sorta di parcheggio in cui decidere se lasciare i figli o no a seconda delle contingenze familiari o della percezione individuale, impressionistica e non scientificamente fondata del rischio pandemico. Al contrario, noi affermiamo che la scuola non è un assembramento qualsiasi, da scoraggiare e disperdere, ma un luogo di formazione e di crescita delle nuove generazioni, cui si accede nel rispetto della Costituzione che sancisce, da un lato, che tutti abbiano questa opportunità ma, dall'altro, che frequentare le scuole è un dovere. Di tutti".