BARI - Sindacati in agitazioni e sciopero del personale scolastico e personale docente, nonché dei dirigenti proclamato per la prima ore di lezioni di lunedì prossimo.

Il mondo della scuola è in vera fibrillazione e per questo domani alle 10 è convocata una conferenza stampa promossa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda, Anief e Anp di Puglia una conferenza stampa dal forte impatto rivendicativo: in quella sede saranno spiegate le ragioni che porteranno ad incrociare le braccia per un’ora (lunedì prossimo) al fine di avere risposte dalla politica ai troppi problemi irrisolti del settore. «I segretari generali di tutte le organizzazioni sindacali rappresenteranno, le ragioni ed il disagio manifestato da tutta la scuola pugliese, in merito alle ordinanze del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano»: obiettivo delle proteste sarà ottenere un cambio nelle politiche per la scuola del governatore pugliese, che finora ha prodotto ordinanze volte a temperare per motivi di pridenza sanitaria gli orientamenti del governo nazionale.

Fino al 20 febbraio, infatti, l’ordinanza di Emiliano prevede che «l’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, per i Cpia (centri provinciale per istruzione adulti)» si svolga secondo il Dpcm del 14 gennaio, ma le Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione «garantiscono comunque il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie, o loro stessi ove maggiorenni nel caso dei Cpia, richiedano espressamente di adottare la didattica digitale integrata, tenendo presente che a coloro che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza». Alle scuole secondarie è preposta una organizzazione delle lezioni in modo che «l’attività didattica in presenza venga svolta nel limite del 50% della popolazione scolastica».

Durante l’incontro dei sindacati verrà presentata la lettera che i segretari pugliesi delle varie sigle invieranno insieme, nella stessa giornata, al premier Mario Draghi affinché prenda di petto la gestione dell’emergenza scuola.
I sindacati, in conclusione, richiedono di applicare in toto il Dpcm disposto dal premier Conte, senza libertà di scelta lasciata alle famiglie, anche perché i numeri ultimi della pandemia registrano un arretramento della diffusione dei contagi che secondo i parametri nazionali potrebbe portare la Puglia ad essere di colore “giallo” con rischio lieve o moderato. Le richieste, quindi, sono di favorire il rientro del primo ciclo tutto in presenza e delle superiori almeno al 50 per cento. Sul piano dei trasporti, poi è indispensabile il potenziamento dei bus dedicati e della sicurezza nelle scuole. In vista della prossima ordinanza della Regione, domani, i sindacati daranno un segnale affinché la Regione tenga conto delle esigenze didattiche e formative, nonché della richiesta di omologare l’istruzione degli studenti pugliesi a quelli di tutto il resto d’Italia. Come, del resto, previsto dall’impianto costituzionale in merito alla formazione nazionale.

IL NO DELLA UIL - «Il calendario scolastico regionale della Puglia non si tocca. Solo chi oggi non vive la scuola, può sostenere simili teorie. Il personale scolastico pugliese, grazie anche a chi dovrebbe salvaguardare l’offerta formativa di questa regione, è già sfiancato dalla didattica digitale integrata con modalità mista da casa e in presenza». Risponde così Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia alla proposta romana di prorogare a luglio la scadenza dell’anno scolastico. «No grazie - dice Verga - , la Puglia ha già dato». "Sfidiamo chiunque - continua - a sostenere che insegnare a distanza e senza presidi sanitari, in particolare nella nostra regione con modalità self service, non sia gravoso e usurante. Il nostro personale scolastico si aspettava almeno una pacca sulla spalla, riceve invece la punizione immeritata: continuare ad andare a scuola fino a estate inoltrata». "Piuttosto - conclude la Uil Puglia - , si avanzino soluzioni concrete mirate a eliminare antiche criticità, che in questi ultimi anni hanno messo in ginocchio la scuola pugliese, come le classi pollaio, l’edilizia fatiscente, il trasporto, il precariato e gli organici».

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