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Scuola, in Puglia sciopero contro la didattica a scelta: il 22 febbraio un'ora di stop per dire no alla linea di Emiliano

Scuola, in Puglia sciopero contro la didattica a scelta: il 22 febbraio un'ora di stop per dire no alla linea di Emiliano
(fotogramma)
Un gesto simbolico nel primo giorno di scadenza dell'ultima ordinanza, l'ottava, sulla scuola: il governatore pugliese ha scelto di dare alle famiglie la possibilità di scegliere tra le lezioni in presenza o a distanza, fermo restando il limite del 50 per cento per le superiori
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Un gesto simbolico, per dire 'no' a una nuova (eventuale) ordinanza regionale sulla scuola, e per ripristinare le condizioni di rientro graduale immaginate invece dall'ultimo decreto del presidente del Consiglio Conte, valido fino al 5 marzo 2021. Un'ora di sciopero contro la 'scuola on demand', prevista per lunedì 22 febbraio, prima data utile dopo la scadenza dell'ottava ordinanza regionale, attualmente in vigore fino a sabato 20.

Ad annunciare lo sciopero della scuola sono i segretari regionali della Flc Cgil (Claudio Menga), Cisl scuola (Roberto Calienno), Uil scuola (Giovanni Verga), Snals Confsal (Chiara De Bernardo), Fgu (Francesco Capacchione), Anief (Pasquale Spinelli), stavolta con tutte le sigle unite, insieme all'Associazione nazionale presidi pugliesi guidata da Roberto Romito, che nella nostra regione rappresenta poco meno della metà dei dirigenti scolastici.

Lo sciopero della scuola pugliese è dunque indetto per la prima ora di lunedì 22 febbraio. In un incontro con la stampa organizzato per venerdì 12, le sigle sindacali illustreranno la piattaforma rivendicativa e le motivazioni che hanno portato alla proclamazione dello sciopero per tutto il personale scolastico (docenti, personale ata e area della dirigenza). I segretari dei sindacati ricordano le ragioni e il disagio manifestato da tutta la scuola pugliese in merito alle ordinanze del presidente Emiliano, e invieranno per questo al premier incaricato Mario Draghi una lettera.

Da mesi i sindacati e l'Anp si dicono contrari all'opzione di scelta data alle famiglie, inserita (unica in Italia) nelle ordinanze regionali. La didattica integrata, con parte degli studenti a casa e altri a scuola sulla base delle decisioni delle famiglie, è complessa da organizzare e spesso inefficace – è la posizione critica – e continuare a proporla sta mettendo in affanno le scuole. La richiesta è dunque applicare il dpcm, a maggior ragione visto che la Puglia torna a essere regione 'gialla' a rischio 'moderato', con il rientro del primo ciclo tutto in presenza e delle superiori almeno al 50 per cento, contestualmente all'attivazione del piano di potenziamento dei trasporti e di sicurezza nelle scuole. Lo sciopero sembra essere un segnale chiaro nei confronti della Regione, che entro il 20 febbraio dovrà decidere se firmare una nuova ordinanza o ripristinare il dpcm, come chiesto dai sindacati: nel secondo caso, infatti, la protesta potrebbe rientrare.