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Sicilia, dopo oltre 3 mesi tornano in classe 240mila studenti delle superiori

8 febbraio 2021 | 09:40
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Sicilia, dopo oltre 3 mesi tornano in classe 240mila studenti delle superiori

Pacifico (Anief): “Bisogna prestare attenzione. Restiamo dell’idea che occorra introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi rapidi”

Scuola – Dopo oltre 100 giorni di didattica a distanza al 100%, oggi, 8 febbraio 2021, gli studenti delle scuole superiori siciliane tornano in classe: non sarà un ritorno alla scuola in presenza tradizionale, ma conla modalità 50% della popolazione scolastica, percentuale variamente modulata: ci sono scuole che hanno scelto di dimezzare ogni classe, altre che hanno considerato il numero totale di alunni, altre ancora hanno scaglionato gli accessi negli istituti.

“Bisogna prestare la massima attenzione – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – . L’ordinanza dell’altro ieri del presidente della Giunta regionale dell’Abruzzo, che ha reintrodotto da domani la didattica a distanza per il 100% per tutte le scuole medie superiori della regione, la dice lunga sullo stato di rischio Covid che permane. E il ritorno alla dad totale potrebbe presto riguardare altre Regioni, a partire dalla Campania. Noi restiamo dell’idea che occorra introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido: anche la scienza ci dice che è una procedura che proprio alle superiori porta a una diminuzione dei nuovi casi Covid19 del 50%. Realizzare lo screening in modo continuativo è la migliore prevenzione rispetto alla diffusione del contagio, certamente adottando le misure preventive stabilite in ogni istituto anche attraverso le Rspp ed Rsu, con la messa a disposizione di mascherine adeguate, possibilmente di tipo FFP2 con filtro, a partire dai docenti della scuola dell’infanzia e di sostegno.

Per tutto il personale scolastico bisogna poi fare in fretta con la vaccinazioni, facendo attenzione a somministrare quelle adeguate perché i docenti e i lavoratori della scuola sono particolarmente esposti, a partire dagli oltre 300mila over 55. Per il prossimo futuro è bene poi che si utilizzino al meglio i fondi del Recovery Plan, incrementando le sedi scolastiche, le aule, gli organici, cancellando il precariato endemico da record e riducendo il numero di alunni per classe”.

La decisione

A oltre tre mesi di distanza dall’ultima lezione in presenza, riprendono le lezioni delle scuole secondarie di secondo grado anche in Sicilia. L’ordinanza della Regione numero 11 del 30 gennaio scorso ha previsto infatti il rientro di tutti gli ordini di scuola il 1° febbraio dopo lo stop della zona rossa, rinviando a lunedì 8 febbraio la circolazione degli studenti delle superiori, ferma restando la possibilità – scrive oggi Orizzonte Scuola – di poter svolgere in presenza i laboratori o di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. La decisione del rinvio ulteriore è stata determinata per proseguire per tutta la settimana con i tamponi per testare studenti e docenti in vista del rientro e soprattutto per prudenza da parte degli organi territoriali di competenza: “Fra mille incomprensioni, tra tesi e opinioni diverse e divergenti, , ha detto il Governatore Nello Musumeci.

Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Stefano Suraniti, ha programmato l’8 febbraio alle ore 8.30 la visita all’istituto I.P.S.S.E.O.A. “Pietro Piazza” di Palermo e il 9 febbraio alle ore 8:30 la visita all’Istituto I.I.I.S. “Francesco Ferrara” di Palermo. “Il rientro in presenza – si legge nel comunicato dell’ufficio di diretta collaborazione del Direttore generale – permette alle studentesse e agli studenti siciliani di vivere la scuola nella dimensione relazionale e nella dimensione formativa, con una riscoperta della socialità, accompagnata dalle misure di sicurezza e prevenzione. La didattica in presenza consente di valorizzare ulteriormente le eccellenze e di tutelare maggiormente gli alunni più a rischio dispersione e povertà educativa”.

“Siamo coscienti dell’importanza di far tornare gli alunni nelle classi – commenta Anief – e assistere alla didattica in presenza, poiché si tratta della modalità di insegnamento per eccellenza e più efficace in assoluto. Peraltro, preziosissima per evitare l’incremento, soprattutto in alcuni territori, del fenomeno dell’abbandono scolastico che sfocia inevitabilmente in quello del Neet. Premesso questo, tuttavia, ritieniamo altrettanto importante la salvaguardia del diritto alla salute, di tutti coloro che vivono la scuola, quindi gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale.

“A questo scopo – spiega Marcello Pacifico – è fondamentale che il ritorno a scuola possa contare su mezzi di trasporto adeguati, grazie all’opera dei tavoli prefettizi, e su una organizzazione interna agli istituti mirata alla massima prevenzione dei contagi da Covid-19″.

Il piano che Anief propone è stato esplicitato, durante l’ultima riunione tenuta con la presidenza del Governo regionale, dal segretario generale e presidente regionale Sicilia Giovanni Portuesi, alla presenza dell’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla, l’ANCI, l’USR e i rappresentanti degli studenti e dei genitori: “In quell’occasione, – spiega il sindacato – abbiamo chiesto la dotazione delle mascherine FFP2 con filtro per le docenti e i docenti dell’infanzia e di sostegno, le sole in grado di garantire una maggiore protezione dei lavoratori anche alla luce di quanto emerge dal documento del Dasoe, il Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico che assicura, da febbraio, uno screening diretto all’interno delle scuole”.

“Come sarebbe importante – conclude Anief –  portare avanti lo screening direttamente, garantire tutte le condizioni di sicurezza per studenti e personale scolastico e la piena operatività dei piani di trasporto provinciali”.
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