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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sicilia, dopo più di tre mesi tornano in classe 240 mila studenti delle superiori 

A seguire le lezioni in presenza in aula il 50% della popolazione scolastica. Il presidente dell'Associazione nazionale insegnanti e formatori: "Prestare la massima attenzione e introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido"

Dopo oltre 100 giorni di didattica a distanza, questa mattina gli studenti delle scuole superiori siciliane tornano in classe. Il ritorno alle lezioni in presenza avverrà per il 50% della popolazione scolastica, percentuale variamente modulata: ci sono scuole che hanno scelto di dimezzare ogni classe, altre che hanno considerato il numero totale di alunni, altre ancora hanno scaglionato gli accessi negli istituti. In totale, nell'Isola, sono 240 mila gli studenti delle superiori.

Dopo lo stop della zona rossa, l'ordinanza della Regione numero 11 del 30 gennaio scorso ha previsto il rientro a scuola il primo febbraio scorso per le seconde e le terze medie, rinviando a lunedì 8 febbraio la circolazione degli studenti delle superiori, ferma restando la possibilità di poter svolgere in presenza i laboratori o di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. La decisione del rinvio ulteriore è stata determinata per proseguire per tutta la settimana con i tamponi e testare studenti e docenti in vista del rientro. 

Il piano dell'Anief per evitare nuovi contagi

“E' fondamentale che il ritorno a scuola - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'Associazione nazionale insegnanti e formatori Anief - possa contare su mezzi di trasporto adeguati, grazie all’opera dei tavoli prefettizi, e su una organizzazione interna agli istituti mirata alla massima prevenzione dei contagi da Covid-19. Bisogna prestare la massima attenzione. Noi - aggiunge - restiamo dell’idea che occorra introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido: anche la scienza ci dice che è una procedura che proprio alle superiori porta a una diminuzione dei nuovi casi Covid19 del 50%. Realizzare lo screening in modo continuativo - continua il presidente - è la migliore prevenzione rispetto alla diffusione del contagio, certamente adottando le misure preventive stabilite in ogni istituto anche attraverso le Rspp ed Rsu, con la messa a disposizione di mascherine adeguate, possibilmente di tipo FFP2 con filtro, a partire dai docenti della scuola dell’infanzia e di sostegno. Per tutto il personale scolastico - aggiunge Pacifico - bisogna poi fare in fretta con la vaccinazioni, facendo attenzione a somministrare quelle adeguate perché i docenti e i lavoratori della scuola sono particolarmente esposti, a partire dagli oltre 300 mila over 55. Per il prossimo futuro – conclude Pacifico - è bene poi che si utilizzino al meglio i fondi del Recovery Plan, incrementando le sedi scolastiche, le aule, gli organici, cancellando il precariato endemico da record e riducendo il numero di alunni per classe”.

Il piano che il sindacato propone è stato esplicitato, durante l’ultima riunione tenuta con la presidenza del Governo regionale, dal segretario generale e presidente regionale Sicilia Giovanni Portuesi, alla presenza dell’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla, l’Anci, l’Usr e i rappresentanti degli studenti e dei genitori: in quell’occasione, il giovane sindacato ha chiesto la dotazione delle mascherine FFP2 con filtro per le docenti e i docenti dell’infanzia e di sostegno, le sole in grado di garantire una maggiore protezione dei lavoratori anche alla luce di quanto emerge dal documento del Dasoe, il Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico che assicura, da febbraio, uno screening diretto all’interno delle scuole. Come sarebbe importante portare avanti lo screening direttamente, garantire tutte le condizioni di sicurezza per studenti e personale scolastico e la piena operatività dei piani di trasporto provinciali.

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