L'Anief resta in campo per la tutela dei precari. Il sindacato della scuola si è rivolto infatti al
Comitato europeo del diritti sociali perché è stata ormai superata la cifra record di oltre
200 mila precari della scuola italiana. Lo ha spiegato il suo
Presidente Marcello Pacifico, ricordando che dal 2012 le graduatorie ad esaurimento per l'inserimento nei ruoli sono precluse al personale precario che da anni lavora nelle nostre scuola.
Citando la
sentenza "Mascolo" della Corte di Giustizia europea, ottenuta nel 2014, il leader del sindacato spiega: "Abbiamo ottenuto ragione sulla violazione della carta sociale europea perché gli italiani non sono liberi, la loro dignità nella ricerca di lavoro è lesa e sono discriminati rispetto ai colleghi assunti negli anni passati".
Quali sono le altre iniziative che state promuovendo per i precari della scuola?"Grazie alla sentenza Mascolo - ricorda il Presidente dell'Anief - ormai tutti i
tribunali del lavoro danno ragione a chiunque si rivolga loro per ottenere
scatti di anzianità,
risarcimenti o anche semplicemente il
salario accessorio, ovvero quel compenso aggiuntivo di 175 euro al mese che dovrebbe essere dato ad ogni insegnante, anche se supplente breve. Per quanto riguarda lo
sfruttamento del precariato, invece, si parla di
15-20mila euro da recuperare per il periodo in cui si è svolto il servizio da precari".
"Queste sono iniziative concrete - afferma Pacifico - spesso accompagnate dalla
ricostruzione di carriera per il personale di ruolo, al di là del tipo di contratto, anche per i
neoassunti dal 2011, ai quali il contratto vieta la ricostruzione di carriera nei primi nove anni. Anche in questo caso, infatti, grazie ad una
sentenza vinta in Cassazione dagli avvocati convenzionati con Anief, è possibile vedersi riconosciuto per intero tutto il servizio. Ciò riguarda sia il personale amministrativo sia il personale docente ed educativo".
Cosa chiederete al nuovo governo dopo le pronunce che ci sono state?"Considerando che c'è anche una
procedura di infrazione europea contro l'Italia - sottolinea il leader del sindacato - siamo più che convinti che non bisognerà aspettare il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa per costringere l'Italia ad adeguarsi. Chiederemo fin dall'inizio al nuovo Governo ed al nuovo Ministro dell'Istruzione, al Parlamento nella sua interezza, un
canale riservato dei concorsi per titoli per il personale docente, ma anche per il personale di religione cattolica, per il personale educativo e per il personale ATA".
"Lo Stato italiano ha stabilizzato 22mila lavoratori delle cooperative e continua a non stabilizzare il personale della scuola", denuncia Pacifico, ribadendo "all'attuale concorso devono poter accedere tutti i candidati ed
ogni anno queste graduatorie devono essere riaperte per chi ha 36 mesi di servizio".
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