Roma, 29 gen. (Labitalia) - Esprimendosi sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dall'Anief "il Comitato europeo per i diritti sociali di Strasburgo ha espresso il suo parere condannando senza attenuanti la politica perpetrata dai governi italiani sulla reiterazione dei contratti a termine sottoscritti nei confronti degli insegnanti precari, che non ha tenuto minimamente conto dei tre anni di supplenze massimi consentiti in tutti i Paesi membri". Lo annuncia una nota dell'Anief che prosegue: "I giudici hanno accertato, infatti, la violazione dell'articolo 1, paragrafo 2, della Carta sociale europea". Oggi, dalle 15.30 alle 17, è prevista la conferenza stampa del presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, trasmessa in diretta nella pagina Facebook Anief: parteciperanno i legali Vincenzo De Michele (foro di Foggia), Sergio Galleano (foro di Milano), Walter Miceli (foro di Palermo), Fabio Ganci (foro di Palermo). Nel corso della conferenza saranno forniti tutti i dettagli e i chiarimenti sulle azioni di tutela che il sindacato Anief avvierà per i precari ''storici'' della scuola italiana e saranno proposte alcune soluzioni al Governo perché eviti una dura condanna anche della Commissione europea nella procedura d'infrazione Nif 4231/2014.

"Ancora una volta Anief, dopo aver denunciato per la prima volta il 16 gennaio 2010 l'abuso dei contratti a termine dei precari italiani, aver ottenuto una prima sentenza di condanna della legislazione italiana con la sentenza Mascolo, il 26 novembre del 2014, dalla Corte di giustizia europea, si dimostra fedele interprete della norma comunitaria", spiega il sindacato guidato da Marcello Pacifico. La posizione dei giudici transnazionali, che definiscono il comportamento dei governanti italiani ''un'ingerenza sproporzionata nei loro diritti di guadagnarsi da vivere in un'occupazione liberamente intrapresa", giunge nell'anno dei record di posti vacanti e disponibili, con 210 contratti di supplenza annuali sottoscritti e non pochi ancora da assegnare.

Un numero impressionante, pari agli abitanti di una città come Venezia. Nelle parole di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, c'è tutta la soddisfazione della giovane organizzazione sindacale, che ha intrapreso dalla sua nascita e con estrema convinzione questa battaglia. E continua a raccogliere giustizia: ''Abbiamo sempre creduto che di fronte alle nostre istanze in difesa dei diritti dei precari il Comitato europeo avrebbe esaminato la situazione nel contesto corretto". "Adesso che è giunta questa importante interpretazione, frutto di un nostro esclusivo ricorso, siamo ancora più convinti di continuare a lottare perché il concetto dell'illegittimità dell'abuso di precariato trovi finalmente spazio anche nei tribunali italiani: riteniamo, infatti, che finché il legislatore non avrà messo mano alla riforma del sistema, adeguandola alle chiarissime indicazioni dei giudici di Strasburgo, toccherà alle aule di giustizia di tutto il Paese produrre sentenze che prevedano risarcimenti adeguati e assunzioni automatiche dopo i 36 mesi di servizio indicati da tempo ma mai considerati'', conclude Pacifico.