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In Puglia riapertura delle scuole superiori verso lo slittamento al primo febbraio ma senza opzione dad, la richiesta dei sindacati

In Puglia riapertura delle scuole superiori verso lo slittamento al primo febbraio ma senza opzione dad, la richiesta dei sindacati
(fotogramma)
L'ultima parola ad Emiliano: la sesta ordinanza regionale sulla scuola scade infatti sabato 23, ed entro quella data si conoscerà il contenuto della settima
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Una proroga dell'attuale ordinanza, e poi il rientro delle scuole superiori dal primo febbraio, all'inizio del secondo quadrimestre, al 50 per cento e a turno unico. La Regione Puglia potrebbe accogliere le richieste di sindacati e presidi, che nella serata di giovedì 21 gennaio hanno incontrato gli assessori all'Istruzione Sebastiano Leo, alla Sanità Pier Luigi Lopalco, ai Trasporti Anita Maurodinoia, insieme al direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Anna Cammalleri.

L'ultima parola spetta comunque al presidente Michele Emiliano, che aveva mostrato l'intenzione di riaprire le superiori da lunedì 25 gennaio, e ora viste le sollecitazioni unanimi potrebbe protendere verso uno slittamento: la sesta ordinanza regionale sulla scuola scade infatti sabato 23, ed entro quella data si conoscerà il contenuto della settima.

"Per quanto riguarda il secondo grado abbiamo dato la disponibilità a posticipare il ritorno alla didattica in presenza di una settimana, purché si elimini l'opzione della didattica a domanda individuale". Ad annunciare le novità è un documento firmato dai segretari regionali della Flc Cgil (Claudio Menga), Cisl scuola (Roberto Calienno), Snals Confsal (Chiara De Bernardo), Fgu (Francesco Capacchione), Anief (Pasquale Spinelli).

"L'assessore si è detto disponibile ad accogliere la nostra richiesta, fino alla realizzazione del piano sanitario per la scuola che sarà portato in delibera nei prossimi giorni per trovare realizzazione presumibilmente a partire dal prossimo 1 febbraio", si legge nella nota. Bene il turno unico, i sindacati esprimono contrarietà sulla libera scelta lasciata alle famiglie. "Questo modello di didattica mista sta sfiancando inutilmente il personale scolastico - scrivono - e sta abbassando notevolmente la qualità della formazione e dell'istruzione, senza tener conto delle oggettive difficoltà che stanno incontrando soprattutto gli studenti più fragili con il serio rischio di un considerevole aumento della dispersione scolastica". Anche la prossima ordinanza dovrebbe avere effetti limitati nel tempo, una settimana o forse 15 giorni.

Riferisce gli aggiornamenti sul tavolo anche Roberto Romito, presidente dell'Associazione nazionale presidi della Puglia. "Abbiamo proposto di eliminare per tutti gli ordini di scuola la cosiddetta 'libertà di sceltà rispetto alla frequenza scolastica - insiste - e di far rientrare gli studenti delle superiori al primo febbraio, sia in via precauzionale rispetto all'andamento dei contagi, sia per far sì che il rientro coincida con l'entrata in funzione del piano operativo regionale che istituisce nelle scuole la figura dell'Operatore sanitario scolastico, una figura professionale cruciale". Molti presidi avevano già chiesto negli scorsi giorni dalle pagine di Repubblica il rientro dopo la fine del primo quadrimestre, per terminare le verifiche (e dunque le valutazioni) alle scuole superiori con criteri unici e senza disparità, come potrebbe di contro accadere con gruppi di alunni a casa e altri a scuola. Una preoccupazione soprattutto degli studenti del quinto anno, che dovranno affrontare la maturità senza sconti nelle bocciature.